Il Fatto 9.2.19
I pm: “Alemanno va condannato a 5 anni, era l’uomo politico di riferimento di Mafia Capitale”
“Condannare
Gianni Alemanno, a cinque anni di carcere”. É la richiesta dei
magistrati capitolini nel processo in cui è imputato l’ex sindaco di
Roma per corruzione e finanziamento illecito. Si tratta di uno dei
filoni nati dall’inchiesta denominata Mafia Capitale. Inizialmente l’ex
sindaco era accusato anche di associazione mafiosa, ma è stato
definitivamente scagionato: la sua posizione è stata archiviata. Sta
invece affrontando un processo perché, secondo l’accusa, tra il 2012 e
il 2014 avrebbe ricevuto oltre 220 mila euro per compiere atti contrari
ai doveri d’ufficio. I soldi, in base all’impianto accusatorio,
sarebbero giunti da Salvatore Buzzi in accordo con Massimo Carminati
(entrambi sono stati condannati in Appello per associazione mafiosa) e
sarebbero stati versati alla fondazione Nuova Italia, presieduta proprio
da Alemanno. Nel corso della requisitoria, durata circa 6 ore, il pm
Luca Tescaroli ha affermato che l’ex primo cittadino è stato “l’uomo
politico di riferimento dell’organizzazione Mafia Capitale all’interno
dell’amministrazione comunale, soprattutto, in ragione del suo ruolo
apicale di sindaco. Inserito al vertice del meccanismo corruttivo – ha
detto Tescaroli – ha esercitato i propri poteri e funzioni illecitamente
e curato la raccolta delle correlate indebite utilità, prevalentemente
tramite terzi propri fiduciari per schermare la propria persona. Gli
uomini di fiducia, indagati e alcuni anche condannati in Mafia Capitale,
sono stati proiezione della persona di Alemanno, che ha impiegato per
la gestione del proprio potere”.
Secondo l’accusa, quindi,
Alemanno ha sostanzialmente “venduto” la sua funzione anche con
l’ausilio “del fidato Franco Panzironi, parimenti corrotto”, al
“sodalizio criminale Mafia Capitale” che “è riuscito a ottenere il
controllo del territorio istituzionale di Ama spa, società presieduta
dal Comune di Roma”. Il pm ha, nel dettaglio, chiesto 4 anni e mezzo per
corruzione e 6 mesi per finanziamento illecito, più l’interdizione
perpetua dai pubblici uffici, oltre che la confisca di 223.500 euro,
l’equivalente del prezzo della corruzione.