Il Fatto 13.2.19
Venezuela, governo su posizioni opposte
In Parlamento - Oggi relazione del ministro Moavero. La Lega sostiene il premier autoproclamato Guaidó, M5S con Maduro
Venezuela, governo su posizioni opposte
di Wanda Marra
Oggi
il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, sarà in Parlamento a
riferire sul Venezuela, su richiesta delle opposizioni. Previsto il voto
delle mozioni. E così proprio la politica estera sarà la prima prova da
affrontare per Lega e Cinque Stelle dopo il voto in Abruzzo. Sul
Venezuela le due forze di governo continuano a essere su posizioni
opposte, con il Carroccio di Salvini che ripete appoggio al presidente
“auto-proclamato” Juan Guaidò e i Cinque Stelle vicini a Maduro. Ieri
Salvini è stato l’unico ad accettare l’invito di Guaidò e a incontrare
una delegazione di venezuelani – che è stata anche ricevuta in Vaticano –
composta dal presidente della Commissione Esteri dell’Assemblea
nazionale venezuelana, Francisco Sucre, accompagnato dall’ex sindaco di
Caracas, Antonio Ledezma, e da Rodrigo Diamanti, rappresentante di Juan
Guaidó per gli aiuti di emergenza provenienti dall’Europa. Ha pure
telefonato al presidente incaricato, promettendogli il suo sostegno a
elezioni libere.
E in serata in tv a Porta a Porta ha ribadito:
“Sto Maduro prima se ne va meglio è”. L’“alleanza” con Guaidò funziona,
tanto è vero che il leader del Parlamento di Caracas ha poi mandato una
lettera-appello agli italiani nel quale ha espresso “profondo sconcerto”
per “la posizione politica italiana” che non lo ha ancora riconosciuto
come presidente.
Non hanno accolto l’invito a un incontro, invece,
né Giuseppe Conte, né Di Maio. Ma a parlare con la delegazione a nome
del governo è stato lo stesso Moavero. Che in questi giorni, però, è
sotto tiro: da più parti, anche ai piani alti della Lega, viene
criticato per la sua gestione non solo della crisi venezuelana, ma pure
di quella francese.
Così, mentre Forza Italia ha presentato la sua
mozione che richiede il riconoscimento di Guaidò, la maggioranza sta
lavorando a una bozza, che dica tutto e niente e permetta a entrambe le
forze di votarla.
Si impegna il governo “a sostenere gli sforzi di
dialogo – anche attraverso fori multilaterali – al fine di procedere,
nei tempi più rapidi, alla convocazione di nuove elezioni presidenziali
che siano libere, credibili e in conformità con l’ordinamento
costituzionale”, prevede il testo. Nel dispositivo si sollecitano anche
iniziative umanitarie, per lo stop alle violenze e per la tutela degli
italiani che vivono nel Paese. Trattativa in corso su come nominare
Maduro. L’indicazione sarebbe quella di riconoscere l’Assemblea eletta,
ma non esplicitamente lui.
Intanto Maduro ha dato il via a
esercitazioni militari per i 200 anni del Congresso di Angostura, con
l’obiettivo di ostentare le capacità dell’esercito. Dopo la Colombia,
anche il Brasile annuncia l’apertura di un deposito vicino al confine
per immagazzinare gli aiuti umanitari internazionali. Elvis Amoroso,
Controllore generale – incarico con funzioni equivalenti a quelle della
Corte dei Conti – ha annunciato l’apertura di un’indagine sul patrimonio
di Guaidò: avrebbe “falsificato dati contenuti nella dichiarazione
giurata” e “ricevuto denaro dall’estero, senza giustificarlo”.