Il Fatto 10.2.19
Gli antagonisti in pista contro il Viminale
Gli obiettivi - La difesa degli spazi occupati e la guerra contro Cpr e Cie
di Davide Milosa
La
guerriglia anarchica di Torino ieri. Tre giorni fa lo sgombero
dell’asilo occupato di via Alessandria. Un luogo decisivo per le lotte
anti-sistema. Non a caso l’operazione della polizia è arrivata dopo che
il giudice di Torino ha dato l’ok all’arresto di sei persone. Secondo
fonti dell’intelligence l’asilo, negli anni, è stata la camera segreta
da cui sono partiti attentati contro il sistema dell’immigrazione.
Battaglia nota, che passa sotto il nome di I Cieli bruciano. Obiettivo:
prima i Cie, poi i Cpr e oggi di nuovo le politiche del governo in tema
di immigrazione con la volontà dichiarata di riaprire i Cpr. Chi è stato
indagato è accusato di aver colpito tutte quelle aziende che lavorano
nell’indotto. Pacchi bomba destinati anche alle Poste, e in particolare
alla compagnia aerea (Mistral) che riporta le persone espulse nei loro
paesi. Insomma, lo sgombero dell’Asilo ha dato fuoco alle polveri di un
movimento anarchico che da mesi si sta ricompattando. Calamita nota: la
politica del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Solo pochi giorni fa a
Milano nel quartiere del Ticinese è comparsa questa scritta: “Non
sparare a salve, spara a Salvini”. I fermati di ieri sono 12, uno di
loro è spagnolo. Oltre 150 gli identificati. A Torino c’erano anarchici
arrivati da Germania, Spagna, Francia, Serbia. Presenti anche dal nord
Italia, da Trento e Rovereto, da Bologna e da Milano. E che la
guerriglia di ieri rappresenti un dato politico importante lo dimostra
il volantino anarchico girato giorni fa e che già annunciava la
manifestazione di ieri. Si legge: “(…) Con l’accusa di associazione
sovversiva per via della partecipazione alle lotte contro i Cie e i Cpr o
per essere stati catturati nelle ore di scontri che hanno seguito lo
sgombero. La lotta, l’autogestione, le occupazioni e la solidarietà sono
sotto attacco, in pieno clima securitario salviniano, col pieno
supporto dei Cinque stelle sindaca in primis. Rivendichiamoci 24 anni di
occupazione, rivendichiamoci la lotta contro le infami gabbie dei Cpr,
rivendichiamoci la lotta contro il decreto Salvini”. Il tema è
dichiarato. Al centro della lotta anche le politiche per la casa e le
nuove accelerazioni governative per gli sgomberi. È successo a Torino
con l’Asilo. È capitato a Milano. Obiettivo Villa Vegan, altro simbolo
anarchico occupato da circa vent’anni. Anche in quel frangente gli
anarchici milanesi hanno avuto l’aiuto di buona parte dell’area
antagonista del nord Italia. Risultato: sgombero rinviato. Sempre a
Milano il tema dell’occupazione delle case è stato rilanciato
dall’arresto di 9 autonomi accusati di aver messo in piedi
un’associazione a delinquere “non a scopo di lucro ma per una giustizia
sociale”. Tutti sono stati mandati a processo. Solidarietà è arrivata
dal centro sociale torinese Askatasuna. L’onda anarchica oggi è una
concreta allerta. Alfredo Cospito, condannato per l’attentato all’ex ad
di Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi, in una lettera al giornale
anarchico Vetriolo ha parlato di un ritorno “alla lotta armata”. Non
solo, gli attentati rivendicati online raggiungono la frequenza di uno
al mese. L’ultimo è quello della Fai (Federazione anarchica informale)
che risale al 24 dicembre. Obiettivo: l’Istituto italiano di tecnologia a
Genova. Dalla Liguria al Piemonte ieri. Con Milano in allerta per la
riapertura del Cpr di via Corelli.