Corriere 9.2.19
La Brexit
Brexit, italiani (ed europei) esclusi dal voto
di L. Ip.
Londra
C’è un’altra conseguenza sgradita della Brexit: gli italiani residenti
in Gran Bretagna perderanno il diritto di voto alle prossime elezioni
europee. E questo non per una decisione del governo di Londra, ma perché
la Gran Bretagna non farà più parte della Ue e dunque neppure chi vi
risiede. «Se il 29 marzo il Regno Unito uscirà dall’Unione — spiega
Luigi Vignali, direttore generale alla Farnesina per gli italiani
all’estero — diventerà un Paese terzo: e come avviene per esempio in
Svizzera o in Norvegia, gli italiani residenti in un Paese extra Ue non
possono votare per il Parlamento europeo». Certo, se ci sarà una proroga
della Brexit, come appare possibile, il diritto di voto sarà garantito e
il nostro consolato di Londra si sta attrezzando all’eventualità: ma se
tutto viene confermato, gli italiani di Gran Bretagna saranno esclusi
dal voto.
Non tutti però sono rassegnati. Il gruppo londinese di
«+Europa» ha inviato un appello al Viminale chiedendo che sia rispettato
quello che definiscono un «diritto acquisito»: perché se è vero che
neanche i residenti in Svizzera votano, è anche vero che non lo hanno
mai fatto, mentre chi è residente in Gran Bretagna ha potuto farlo fino a
oggi.
E inoltre i numeri sono significativi: in Gran Bretagna gli
italiani registrati sono circa 330 mila, dunque escluderli dal voto
significa tagliar via una fetta non irrilevante del corpo elettorale.
Ma
non è questo l’unico cruccio. Ha trovato gli italiani «preoccupati»,
racconta il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo, che ha incontrato
ieri la comunità di connazionali a Londra: perché «sentono una grande
incertezza» a causa della Brexit. Lo scenario che inquieta è quello del
no deal, una uscita di Londra dalla Ue senza accordi: saranno garantiti i
diritti degli europei? Da parte britannica c’è «buona volontà», spiega
Merlo, ma tutto «dipenderà dalle dinamiche politiche interne a Londra»:
dunque «ci prepariamo per qualsiasi situazione». Con l’idea sullo sfondo
di un accordo bilaterale Roma-Londra per garantire cittadini, dogane,
trasporti e sicurezza: «Bisogna prepararsi ad atti straordinari».