mercoledì 2 gennaio 2019

Repubblica 2.1.19
Brasile
Le voci dell’opposizione
Il popolo di Lula fugge dalla festa "Sarà una svolta barbara e crudele"
La casalinga, il portiere, la professoressa. Lontani da piazze e tv, temono per il futuro. "Il Pt ci ha strappato alla povertà"
di Mariana Branco


Brasilia Mentre i sostenitori di Jair Bolsonaro sono arrivati anche da molto lontano per assicurarsi un posto alla sua cerimonia d’insediamento , gli elettori di sinistra e i sostenitori dell’ex presidente Lula da Silva hanno cercato di tenersi quanto più possibile lontani dal centro di Brasilia. Critici delle misure di sicurezza senza precedenti volute da Bolsonaro — che prevedono tra l’altro l’impiego di cecchini e missili antiaereo — hanno scelto di trascorrere il Capodanno con le famiglie o in vacanza.
Alle elezioni del 2018 Deusdália Xavier, casalinga di 36 anni, aveva votato per Fernando Haddad, il candidato di Lula arrestato in aprile per scontare una condanna di 12 anni per corruzione. La sua famiglia, dice, ha sempre votato per il Partito dei Lavoratori ( Pt) dell’ex presidente. «C’è vita prima e dopo del Pt. Soprattutto per i poveri » . Deusdália e la sua famiglia attribuiscono il peggioramento della loro situazione economica alla politica di Lula nei confronti delle persone meno fortunate. «Siamo arrivati da Bahia nel 1991 per sfuggire alla povertà. La casa di mio padre era una topaia e lui lavorava come uno schiavo. Faceva il muratore e noi lo vedevamo solo nei fine settimana. Mangiavamo carne una volta ogni 15 giorni » , ricorda la donna. Adesso, aggiunge, i suoi genitori hanno una casa più confortevole e possiedono due automobili.
Deusdália abita con il marito e il figlio a circa 25 chilometri dal centro di Brasilia. Durante la cerimonia di insediamento di Bolsonaro resteranno tutti a casa dei suoi genitori, dove pranzeranno e si godranno il giorno di festa. « Forse » , dice la donna, accenderanno il televisore per assistere alla cerimonia. « Pregherò per Bolsonaro. Spero che dimostri buon senso e veda la cose dal punto di vista dei poveri».
José Heleno da Conceição, un usciere di 47 anni, dichiara invece che non accenderà il televisore. Se ne starà a casa e farà una grigliata con la moglie, i due figli e la suocera. Fervente ammiratore di Lula, che considera "il presidente dei poveri", José Heleno ritiene che i brasiliani che hanno beneficiato delle politiche di Lula e hanno dato il proprio voto a Bolsonaro abbiano « morso la mano che li sfamava » , ed è anche critico delle imponenti misure di sicurezza messe in atto per l’insediamento. « È una beffa. Credete che sprecherò il mio tempo a guardarla? La gente si è fatta illudere da questo Bolsonaro. Non sarà un buon presidente. È stato eletto per migliorare l’economia e creare posti di lavoro, ma non fa altro che parlare di armi». José Heleno vive a Santo Antônio do Descoberto, un comune a 55 chilometri da Brasilia.
Marcia Marques, una professoressa universitaria di 61 anni che risiede nel centro di Brasilia, è attualmente ospite di amici a João Pessoa, cittadina costiera del Nord-est del Paese. Si è allontanata di proposito per sfuggire ai preparativi per l’insediamento. «Sono arrivata qui per non dover vedere nulla. Le elezioni sono state una truffa, a causa della profusione di fake news. Ho appena scritto un articolo al riguardo. Lula è un prigioniero politico, e non so cosa ne sarà di lui. Mi addolora vedere un progetto come il suo distrutto in modo così barbaro e crudele, soprattutto per quanto riguarda l’istruzione».
I principali partiti di sinistra del Paese hanno deciso di non presenziare alla cerimonia di insediamento di Jair Bolsonaro: oltre al Pt di Lula, anche il Partito comunista del Brasile ( PCdoB) e il Partito Socialismo e Libertà ( Psol) hanno annunciato infatti che non prenderanno parte all’evento. Dallo scorso 31 dicembre un gruppo di sostenitori di Lula sta tenendo una veglia in suo onore nei pressi del quartier generale della Polizia federale di Curitiba, nel Sud del Paese, dove l’ex presidente sta sc