domenica 27 gennaio 2019

Repubblica 27.1.19
Lannutti e i Protocolli dei Savi di Sion
L’incredibile silenzio m5s
di Roberto Perotti


Roberto Perotti, economista, è professore ordinario all’università Bocconi Dal 1991 al 2001 ha insegnato alla Columbia University di New York Nel 2015 è stato consigliere economico del presidente del Consiglio. Il suo ultimo libro è "Falso! Quanto costano davvero le promesse dei politici" (Feltrinelli, 2018)

Tutte le crisi profonde generano la caccia al colpevole, e c’è sempre qualche persona poco intelligente, male informata, arrabbiata con il mondo, e in cerca di facile notorietà che tira al più facile dei bersagli, gli ebrei. Negli anni Novanta del diciannovesimo secolo l’agricoltura americana era in crisi profonda per il declino dei prezzi. Negli stati agricoli dell’ovest si diffuse un movimento di protesta, che alla fine si coagulò nel Partito del Popolo ( da cui il termine "populist"), con un discreto successo elettorale. Alcuni dei temi di quella protesta erano esattamente quelli di oggi: le banche, Wall Street, e gli ebrei. Esattamente 100 anni dopo, nell’agosto del 1994, il nostro ministro del Lavoro Clemente Mastella accusò la " comunità" ebraica di Wall Street di avere provocato la crisi della lira. Ora Lannutti retwitta l’accusa ai Rotschild di controllare il Sistema Bancario Internazionale ( tutto maiuscolo, chissà perché) allo scopo di distruggere la nostra civiltà.
Mastella e Lannutti negano di essere antisemiti, e in ogni caso una definizione univoca di antisemitismo non esiste; ma certamente sono drammaticamente incompetenti. Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il sistema finanziario sa che i Rotschild, grande potenza nel diciannovesimo secolo, oggi contano come il due di picche; e che, date le grandezze, gli strumenti finanziari, e le dimensioni delle istituzioni finanziarie in gioco, nessuna " lobby", ebraica o no, può dirigere il sistema finanziario internazionale.
Ma è sbagliato combattere l’ignoranza e l’intolleranza verbale nelle aule dei tribunali. Oggi sappiamo che il Grande Balzo in Avanti voluto da Mao in Cina provocò, tra il 1958 e il 1962, da 30 a 45 milioni di morti. La ricerca negli archivi del partito comunista cinese ha mostrato che almeno 2,5 milioni furono uccisi per torture o esecuzione; milioni di altri morirono perché scientemente privati di cibo, oppure perché malati o anziani e quindi non in grado di lavorare e accedere alle razioni alimentari. Eppure alcune delle maggiori case editrici italiane hanno pubblicato libri che ignorano, negano o minimizzano questi avvenimenti, e i loro autori sono o sono stati in cattedra nelle nostre università. Nessuno purtroppo se ne scandalizza, e a nessuno verrebbe in mente di denunciarli.
La cosa più allarmante della vicenda Lannutti è invece ciò che ci dice dell’organizzazione interna del M5S. I Protocolli dei Savi di Sion, citati come prova della bramosia di conquista della lobby ebraica, sono stati smascherati da tantissimi storici come un falso raffazzonato. Certo, anche tutti questi storici potrebbero essere stati pagati dalla lobby ebraica, ma c’è un modo più semplice per concludere che i Protocolli sono un falso: leggerli. Essi sono così estremi, così crudi, così ingenui nella loro violenza apocalittica contro i non ebrei, così pieni di luoghi comuni infantili, che nessun propagandista nazista avrebbe potuto immaginare di meglio per screditare l’avversario. Sono una caricatura, non un documento.
Non si poteva pretendere tanto da leader politici, perché non risulta che Grillo o la Casaleggio Associati abbiano emesso l’ordine di leggere i Protocolli. Ma è sorprendente che in molti, anche tra i politici e giornali avversari, abbiano salutato le parole di Di Maio come una " ferma presa di distanze" da Lannutti, quando in realtà sono poche e fredde parole di circostanza, il minimo sindacale per poter continuare a tenere i piedi in due scarpe.
Ma oltre ai leader ci sono anche 330 fra deputati e senatori cinquestelle. In un Paese normale 320 di loro sarebbero insorti contro Lannutti, se non altro per non essere accomunati alla sua evidente e imbarazzante pochezza intellettuale; nella situazione italiana attuale ci si poteva aspettare qualche decina di dissociazioni. Nessun parlamentare si è fatto sentire. Non posso pensare che il motivo sia che nessuno ha provato imbarazzo o malessere all’uscita di Lannutti.
Tutti i movimenti estremisti e autoritari della storia passano attraverso due fasi. In una prima fase di ingenuo entusiasmo essi raccolgono, oltre agli esagitati, anche molti idealisti moderati in buona fede. La seconda fase è la paura: paura di vedersi negato l’accesso ai capi, dell’ostracismo dei colleghi, di perdere lo scranno su cui ci si siede, con tutti i benefici anche pecuniari connessi. Nelle sue forme estreme, è la paura che ha fatto accettare a tanti tranquilli padri di famiglia gli orrori del nazismo, e a tanti bolscevichi della prima ora, idealisti e disinteressati, le purghe e i gulag di Stalin. Ovviamente siamo ancora lontani da tutto questo, ma lo spettacolo di 330 pecore ci deve far riflettere, e dovrebbe far riflettere chi tra di loro conserva un briciolo di dignità.