Repubblica 17.1.19
Svolta nella Compagnia
Pedofilia, i gesuiti Usa rompono l’omertà
di Paolo Rodari
CITTÀ
DEL VATICANO A poche settimane dall’inizio del summit convocato da
Francesco con diversi leader ecclesiali mondiali sulla pedofilia e la
sua prevenzione, sono i gesuiti statunitensi a dare un segnale preciso
nella lotta agli abusi che per convinzione dello stesso Francesco
risulta essere ancora troppo deficitaria. Tutte le province americane
della Compagnia, infatti, hanno da poco pubblicato un elenco con i nomi
dei loro confratelli sui quali pendono accuse acclarate di abusi.
Si
tratta di una svolta non da poco: da una Chiesa omertosa che tendeva a
insabbiare e coprire a un’istituzione che trova la forza della
trasparenza su accuse che, seppure non siano ancora arrivate a sentenza,
restano comprovate.
Ha scritto quarantott’ore fa padre John J.
Cecero, capo della Provincia gesuitica del Nord-est degli Usa: «Da più
di quindici anni abbiamo messo in campo buone pratiche, ma anche la
migliore prassi non può cancellare il passato e l’elenco che rendo
pubblico rivela veri e propri fallimenti, criminali e peccaminosi,
accaduti nell’ambito della cura pastorale di minori a noi affidati».
La pubblicazione cade in un momento delicato per Roma.
Francesco aprirà a breve il summit sulla pedofilia proprio perché la situazione non è risolta.
La
tolleranza zero inaugurata da Benedetto XVI non porta ovunque ai frutti
sperati. E anche a Roma, come dimostra il caso delle spoglie del
cardinale Bernard Law tumulate in Santa Maria Maggiore nonostante la
protesta delle vittime della diocesi di Boston, non tutti gradiscono che
questa trasparenza arrivi fino alle decisioni prese negli States dai
gesuiti.
Il Papa ha nominato ieri alla guida delle sessioni
plenarie del summit anti pedofilia padre Federico Lombardi, ex direttore
della sala stampa vaticana, che ha dovuto gestire la comunicazione
della Santa Sede quando i primi casi di insabbiamenti uscirono nel 2010.
Lombardi è stimato anche nel mondo anglosassone, e la sua nomina è un
segnale che dice di un incontro non formale, al quale anzitutto
Francesco vuole dare una importanza strategica.