martedì 15 gennaio 2019

Repubblica 16.1.19
La diplomazia del salotto
Salvini a cena con il Giglio magico e i fan del patto contro i 5stelle
Stasera l’evento dell’associazione "Fino a prova contraria" con Boschi e Carrai
di Goffredo De Marchis


La cena per farli conoscere, annusare, vedere se son rose si tiene stasera al ristorante romano La Lanterna. Alla stessa tavola si siederanno Matteo Salvini e un gruppo di renziani del Giglio magico: Maria Elena Boschi, l’amico di gioventù Marco Carrai, Francesco Bonifazi e il presidente della Fondazione Open Alberto Bianchi. C’è dunque un terreno di confronto possibile tra la Lega e il Pd che si riconosce in Renzi?
Da tempo è partito un tam tam che tende a ridurre le distanze, a collegare i puntini che potrebbero far incrociare le strade del ministro dell’Interno ed dell’ex premier. Li ha disegnati, per l’evento di oggi, Annalisa Chirico, presidente dell’associazione Fino a prova contraria, movimento garantista per la giustizia che ha invitato anche un parterre di magistrati di tutte le aree, altri due ministri leghisti (Bongiorno e Fontana), ex Guardasigilli come Paola Severino, gli imprenditori Boccia, Tronchetti Provera, Cairo e Montezemolo, politici di Forza Italia (Giorgiò Mulè) e potenti sempiterni come Gianni Letta.
Insomma, mezzo mondo tranne i 5 stelle. Perché l’obiettivo politico della scuola di pensiero che spera in nuove geometrie è tagliare fuori Di Maio e compagnia.
Il governo del buonsenso, dei Sì riuscirebbe ad amalgamare Salvini e Renzi? Sembra una boutade ma per esempio il Foglio ha contato proprio ieri tutti i punti su cui i due leader sarebbero d’accordo. Il Sì alla Tav, il Sì alla Tap, le grandi opere, il taglio delle tasse, le trivelle, i termovalorizzatori, le politiche per le imprese. Non basta per un governo, ma è la base di un fantascientifico, per ora, programma comune. O meglio, di una convergenza anche temporanea in caso di crisi del governo e di necessità di tenere viva la legislatura prima del ritorno alle urne. Chirico è amica di Renzi, ma adesso anche di Salvini, con cui ha raccontato che «va a cena per farsi compagnia nelle sere solitarie». Chirico sussurra ai due leader: «A Renzi dico che deve uscire dal Pd, perché è il suo più grande nemico. Credo che adesso lo pensi anche lui. A Salvini che deve diventare il leader del buonsenso, lasciarsi alle spalle il sovranismo folcloristico e arruffone e diventare il capo di una grande contenitore riformatore. Questo in carica è il governo del non-senso».
Cosa sappiamo del rapporto tra i due Mattei? Che se le danno di santa ragione sui social, nei comizi, nelle interviste ma poi si scambiano messaggini sui cellulari e spesso si sono consultati sulle mosse nei rispettivi campi. Che il vero grande avversario di Renzi e del renzismo sono i grillini. Certo, anche Salvini ma meno. Il ministro dell’Interno non risparmia mai colpi al Pd renziano, dai migranti all’Europa. Sono molto diversi, forse inconciliabili. Però stasera quei mondi lontani si siedono allo stesso tavolo. Succedeva anche nel salotto di Maria Angiolillo, dove secondo Bruno Vespa qualche governo è nato e qualcuno pure caduto. «Ma io non sono la signora Angiolillo. Non ho niente di salottiero — si ribella la Chirico — .
Sono una radicale che come Pannella dice: fai quel che devi, accada quel che può». Anche che un giorno i nemici di oggi diventino gli alleati di domani?
Fatto sta che questa strana cena capita alla fine di un periodo di enorme tensione tra gli alleati di governo, Carroccio e M5S. Molti pronosticano una vita breve al governo gialloverde. E il dopo è veramente una terra incognita, per i numeri attuali in Parlamento e per la legge elettorale molto proporzionale. Anche il tema portante della serata sembra studiato apposta per dividere Salvini e Di Maio.
Processi più veloci e non una prescrizione infinita, giustizia rapida come strumento per la crescita del Pil. La presenza di Salvini è confermata nella sua agenda ufficiale, quella dei renziani è sicura.