giovedì 10 gennaio 2019

Repubblica 10.1.19
Nugnes (5S)
“Fare i forti sulla pelle dei più deboli è una cosa intollerabile”
Intervista di Matteo Pucciarelli


GENOVA La senatrice Paola Nugnes napoletana, è considerata vicina al presidente della Camera Fico e in queste settimane è stata molto critica anche rispetto al decreto sicurezza, dichiarandosi anzi dalla parte dei sindaci ribelli - non festeggia per la “vittoria” nel braccio di ferro tra Matteo Salvini e il presidente del Consiglio Conte sulla Sea Watch, con una parte di migranti che arriverà in Italia da Malta via aereo. Piuttosto, si dice “amareggiata” a differenza di un altro dissidente come Matteo Mantero («Ha trionfato l’umanità e il buonsenso», commenta il senatore ligure).
Alla fine il vicepremier e leader della Lega è stato costretto a piegarsi nonostante le minacce, lei non è contenta?
«Certo, va bene che la questione si sia risolta in qualche modo, ma poi penso altre cose: trovo intollerabile quello che è accaduto. Sono state lasciate 49 persone in mezzo al mare per 19 giorni, è un fatto triste che non dimenticherò facilmente.
Non si possono fare le prove di forza sulla pelle dei poveri, di chi ha bisogno di aiuto. È facile fare i forti sulla pelle dei più deboli».
Il Movimento 5 Stelle in questi giorni ha chiamato in causa l’Europa, però, non è una questione anche quella?
«Il punto è che quando ci sono delle persone in difficoltà prima si tende una mano e poi si ragiona complessivamente, facendo una battaglia contro questo o quel “potere forte”, ecco. Sono abituata a pensarla così. Ho sempre immaginato che, se fossi stata io in difficoltà nella vita per una qualsiasi ragione, qualcuno accanto a me sarebbe stato pronto ad intervenire, per semplici ragioni di umanità. Per questo dico che non ci sono calcoli politici che tengano. Non voglio vivere in un presente del genere, con così poca cura per l’altro. Anche perché stiamo disegnando i contorni di una società sempre più impaurita e che proprio per questo si sente insicura: sentimenti negativi che si alimentano a vicenda. Paradossalmente così l’insicurezza aumenta e nessuno ha più fiducia nell’altro».
Lei esprime una critica molto forte. Sono posizioni condivise anche tra i colleghi del suo partito? C’è stata una discussione al vostro interno?
«Eh... Quando ci incontriamo e facciamo le riunioni questi argomenti purtroppo non sono mai all’ordine del giorno. Non si parla di queste cose».
Perché?
«Lasciamo perdere, non mi faccia dire altro».