Repubblica 10.1.19
Le alleanze
Estremisti di destra, pirati, anarchici lo strano casting dei 5S per le europee
di Alberto D’Argenio
Bruxelles
Prende forma la squadra con la quale Luigi Di Maio punta a conquistare
l’Europa. Sul fronte interno il vicepremier sogna candidature
televisive, con Licia Colò e Sarah Varetto in cima ai desideri per
recuperare consensi dopo il calo nei sondaggi. E per rinforzare la nuova
alleanza con la quale il Movimento intende diventare ago della bilancia
nella Ue. Anche se per ora la rete è composta appena da altri tre
partiti guidati rispettivamente da un rocker polacco di estrema destra,
un punk croato antisistema e una giovane studentessa finlandese iper
liberista.
Le europee di maggio si avvicinano, ma Di Maio nei
prossimi cinque anni rischia di dover far accomodare i suoi tra i banchi
che l’Europarlamento riserva ai non iscritti. Per formare un gruppo
nell’Assemblea Ue, infatti, servono almeno 25 europarlamentari
provenienti da 7 paesi. Per ora Di Maio & Co sono in 4. E
nemmeno tutti sicuri di portare eletti a Strasburgo. Questo il frutto
della missione super riservata del vicepremier martedì a Bruxelles. A
informare gli europarlamentari dei negoziati, ieri, è stata Cristina
Belotti, ex ras del gruppo pentastellato in Europa oggi tra le figure
più vicine al capo politico a Roma. Nel corso dei colloqui ha fatto due
esempi di personalità della società civile capaci di prendere voti: Di
Maio punta a candidare Licia Colò e l’ex direttore di Sky Tg24, Sarah
Varetto. Ipotesi circolata e smentita nei giorni scorsi, ma ieri
confermata nelle segrete stanze di Bruxelles.
Poi c’è il capitolo
alleanze, con i Cinquestelle che causa Brexit resteranno orfani dello
Ukip. Di Maio, già respinto da Macron, Liberali e Verdi, punta a un
gruppo tutto suo, con partiti nuovi pronti a riunirsi in un manifesto a
base di «democrazia diretta, diritti sociali, innovazione e lotta ai
privilegi». Ma chi sono i tre leader che il vicepremier ha incontrato a
Bruxelles definendoli poi «le energie più fresche e belle dell’Europa»?
Il
più noto e forte nelle urne è il polacco Pawel Kukiz, cantante rock,
fondatore di “Kukiz 15”, partito anti-establishment nato da una
scissione dal Movimento Nazionale, compagine nota per le manifestazioni
pro razza bianca nel centro di Varsavia e per i contatti con Forza
Nuova, franchisti e Jobbik. Questo è il retroterra del 56enne vocalist,
contrario ad aborto e adozioni gay che alle ultime presidenziali ha
preso il 20%. Ma ora la sua creatura è crollata nei sondaggi, viaggia
sul 6%: con queste percentuali in Europa porterebbe giusto una manciata
di deputati. Alleanza che oltretutto nel Movimento sta creando diversi
dubbi, come testimoniava ieri la senatrice Elena Fattori: «Siamo
preoccupati per la predilezione a dirigere il nostro pragmatismo verso
l’estrema destra».
Forse il secondo alleato scovato dai talent
scout di Di Maio, guidati dall’europarlamentare Castaldo,
tranquillizzerà i suoi, visto che viene da un mondo opposto a quello di
Kukiz: si tratta del 28enne croato Ivan Vilibor Sincic, leader di Zivi
Zid (“Scudo umano”). Viene descritto come un ex punk anarchico. Capace
di prendere il 16% alle presidenziali del 2014 con le sue politiche anti
sistema e contro i pignoramenti delle banche. Vuole portare la Croazia
fuori dall’Unione, dalla Nato e professa il protezionismo. Ma nonostante
i buoni sondaggi, causa scarso numero di deputati riservati al suo
Paese, al momento prenderebbe massimo due seggi.
Chi invece
rischia di non arrivare a Strasburgo sono gli alleati finlandesi di
Liike Nyt. Di Maio ha incontrato la giovane co-fondatrice del partito,
Karolina Kahonen, in corsa per un Phd in Scienze politiche
all’Università di Turku. Il leader è Haary Harkimo, eletto con 11mila
voti a Helsinki con il centrodestra tradizionale di Jyrki Katainen,
membro del Ppe e iper rigorista, dal quale si è successivamente
staccato. Ad oggi Liike Nyt — al contrario dei croati super liberista —
non è nemmeno accreditato nei sondaggi e in Finlandia per prendere uno
dei 14 seggi a disposizione serve almeno il 6-7%.
Ammesso (e non
concesso) che tutti gli alleati di Di Maio riescano a portare eletti a
Strasburgo, per fare un gruppo mancherebbero comunque tre formazioni.
Per questo i Cinquestelle sono in contatto con i Pirati, anche se
difficilmente riusciranno ad allearsi con i tedeschi di Julia Reda,
quelli più forti ma ancorati ai Verdi. Più facile stringere un accordo
con i cugini (Pirati) sloveni. E ancora, si tratta con gli animalisti
olandesi. Ma il colpo grosso il vicepremier vuole farlo con i Gilet
gialli: «Stiamo organizzando un contatto con la parte non violenta ». In
realtà, spiegano dal Movimento, i lavori sono in alto mare. Il sogno
era di vederli lunedì insieme a Di Battista nella missione a Strasburgo
pensata per lanciare la campagna elettorale rigorosamente fuori dai
palazzi dell’Europarlamento. Ma le difficoltà potrebbero anche portare
alla cancellazione della trasferta. Si vedrà nelle prossime ore.