martedì 8 gennaio 2019

La Stampa 8.1.19
La Chiesa riempie il vuoto lasciato dalla sinistra italiana


Se non fosse per i seminari vuoti e per gli episodi raccapriccianti che vedono coinvolti dei preti, potremmo affermare che la Chiesa di Francesco sta attraversando una nuova primavera. Nel vuoto lasciato dalla sinistra italiana su temi squisitamente di sinistra come le diseguaglianze sociali e le migrazioni, la Chiesa, anche con accenti forti («Vade retro Salvini» ha titolato tempo fa Famiglia Cristiana contro i toni del ministro giudicati aggressivi dalla Cei), appare l’unica in grado di raccogliere le sfide della «questione sociale» così definita già alla fine dell’Ottocento. Sopravvissuta alla caduta dell’Impero romano, a numerose rivoluzioni, quella francese, quella industriale e quella d’Ottobre in Russia; al modernismo e al ’68; riuscirà la Chiesa cattolica e il cristianesimo in generale, tra alti e bassi giunti sino al terzo millennio, a far parte del nuovo ordine sociale europeo nello scontro con le forze sovraniste? Sebbene appaia oggi, come tutta l’Europa del resto, stanca e invecchiata, inascoltata su temi che rientrano nella sfera morale e sessuale, la Chiesa cattolica può trovare dentro di sé buoni anticorpi, generati da esperienza millenaria e battaglie sul campo d’ogni genere.
Stefano Masino, Asti

Di fronte allo scempio dei migrantici alziamo in piedi senza paura
Vogliamo rimanere umani. E non staremo zitti se altri esseri umani vengono lasciati in mare, al freddo. Siamo in tanti ad alzarci in piedi e proclamare questo principio, come nella scena finale dell’«Attimo fuggente», con i ragazzi che salgono sui banchi per dire da che parte stanno senza paura.
Massimo Marnetto