martedì 8 gennaio 2019

La Stampa 8.1.18
Subito identificati e messi al bando
Così l’Inghilterra combatte i razzisti


Anche nel calcio inglese, il più ricco del mondo, l’allarme-razzismo è tornato di recente a suonare forte. Lassù, però, da tempo sanno come comportarsi. Negli stadi nulla sfugge a telecamere e steward. Così, a dicembre, il tifoso del Tottenham che ha lanciato una banana in campo verso Aubameyang dell’Arsenal è stato identificato al volo e punito con un bando di 4 anni e una multa di 500 sterline. Poi, a essere bersagliato da epiteti razzisti da «tifosi» del Chelsea è stato Raheem Sterling, attaccante del Manchester City. Fermati dalla polizia, ai quattro colpevoli è stato ritirato l’abbonamento: sono stati sospesi, in attesa della chiusura del procedimento aperto dallo stesso club, che in Europa League è pure finito nel mirino dell’Uefa a causa dei canti antisemiti intonati nell’ultima trasferta in Ungheria contro i rivali del Tottenham. Episodi che hanno indotto i dirigenti della Premier League a lanciare lo scorso 14 dicembre un appello chiedendo al pubblico di segnalare comportamenti non appropriati e di denunciarli sia agli steward negli stadi che attraverso la piattaforma «Kick It Out», che in Inghilterra raccoglie segnalazioni e casi.