La Stampa 8.1.18
Subito identificati e messi al bando
Così l’Inghilterra combatte i razzisti
Anche
nel calcio inglese, il più ricco del mondo, l’allarme-razzismo è
tornato di recente a suonare forte. Lassù, però, da tempo sanno come
comportarsi. Negli stadi nulla sfugge a telecamere e steward. Così, a
dicembre, il tifoso del Tottenham che ha lanciato una banana in campo
verso Aubameyang dell’Arsenal è stato identificato al volo e punito con
un bando di 4 anni e una multa di 500 sterline. Poi, a essere
bersagliato da epiteti razzisti da «tifosi» del Chelsea è stato Raheem
Sterling, attaccante del Manchester City. Fermati dalla polizia, ai
quattro colpevoli è stato ritirato l’abbonamento: sono stati sospesi, in
attesa della chiusura del procedimento aperto dallo stesso club, che in
Europa League è pure finito nel mirino dell’Uefa a causa dei canti
antisemiti intonati nell’ultima trasferta in Ungheria contro i rivali
del Tottenham. Episodi che hanno indotto i dirigenti della Premier
League a lanciare lo scorso 14 dicembre un appello chiedendo al pubblico
di segnalare comportamenti non appropriati e di denunciarli sia agli
steward negli stadi che attraverso la piattaforma «Kick It Out», che in
Inghilterra raccoglie segnalazioni e casi.