La Stampa 8.1.18
La ministra Grillo e la cuoca di Lenin
di Francesco Bei
I
fatti. L’ottimo Corrado Zunino, il collega di Repubblica che si occupa
da anni di questi temi, scopre che la ministra della Salute, Giulia
Grillo, ha ordinato agli amici cinque stelle un dossieraggio sui
precedenti politici dei trenta membri del Consiglio superiore di Sanità
poi mandati a casa.
L’inchiesta interna su questi luminari -
parliamo di scienziati di fama mondiale come Silvio Garattini o Bruno
Dallapiccola, con centinaia di pubblicazioni internazionali - è stata
affidata dal ministro a tal Celeste D’Arrando, un diploma di tecnico di
laboratorio e formatrice di venditori di assicurazioni presso i call
center, miracolata il 4 marzo e ora capogruppo in commissione Sanità
alla Camera. Da tale attività di inchiesta, confermata da Grillo e
chissà perché bollata come fake news, risultano gravissime colpe in
particolare a carico del prof. Adelfio Elio Cardinale, “beccato” ad
avere come moglie un magistrato «precedentemente direttrice dell’ufficio
di gabinetto dell’ex ministro Schifani» di Forza Italia, del prof.
Antonio Colombo, «uno dei medici che ha operato Berlusconi», e del prof.
Francesco Bove, che si sarebbe macchiato del reato di aver scritto su
Repubblica.
Le opposizioni hanno parlato di «dossieraggio
fascista», di «emergenza democratica» e hanno chiesto le dimissioni del
ministro. Eppure bastava leggere bene quello che la Grillo ha definito
un semplice «appunto informale» per buttarla a ridere. Vito Schifani è
stato presidente del Senato per Forza Italia, mai ministro. Anzi, forse è
l’unico forzista di rango che Berlusconi non ha mai nominato in uno dei
suoi governi. Il cardiologo Colombo, ha fatto notare anche un po’
piccato su Twitter il vero medico del Cavaliere, Antonio Zangrillo, non
ha mai alzato un dito sul suo illustre paziente. Infine il professor
Bove, docente di Anatomia alla Sapienza, ha scritto sì qualche articolo
in vita sua, ma ai tempi di Paese sera, non su Repubblica. Insomma,
altro che Stasi o Kgb, per avere un lavoretto fatto bene al ministro
della Salute sarebbe bastato andare su Wikipedia e avrebbe evitato certi
sfondoni. Se la ricerca del merito vantata dai cinquestelle è questa,
allora tanto vale affidarsi alla cuoca di Lenin. E nominare nel nuovo
Css trenta formatori di call center.