La Stampa 30.1.19
Israele
L’ex generale Gantz sfida Netanyahu alle elezioni
di Giordano Stabile
Un
generale d’acciaio e un ex ministro della Difesa del Likud in rotta con
Benjamin Netanyahu. È questo il ticket che si prepara a sfidare il
premier, favorito alla vittoria nelle elezioni del 9 aprile e pronto a
un quinto mandato. Il generale è l’ex capo delle Forze armate Benny
Gantz, che ha fondato il partito Hosen L’Ysrael con lo slogan «Israele
prima di tutto» e ieri ha lanciato la sua candidatura a premier in una
grande convention e con un attacco frontale al premier: «Non potrà più
governare se sarà incriminato». Gantz con il suo movimento «né di destra
né di sinistra» punta ai voti dell’elettorato del Likud a disagio con
la svolta conservatrice degli ultimi anni e inquieto per gli scandali
che assediano il primo ministro. A Gantz si è unito ieri Moshe Yaalon,
protagonista di una burrascosa uscita di scena nel 2016, per i dissensi
sulle politiche nei Territori palestinesi.
Yaalon ha lasciato in
quell’occasione anche il Likud e da allora si è parlato di una sua
discesa in campo da battitore libero. Il 2 gennaio ha formato il partito
Telem, ma con l’arrivo di Gantz il centro delle schieramento politico è
diventato troppo affollato. I due hanno molto in comune, perché anche
Yaalon è stato a capo delle Forze armate, dal 2002 al 2005, dopo essere
stato comandante di una unità di paracadutisti. Yaalon ha però anche una
lunga carriera politica alle spalle e può fornire a Gantz un’esperienza
di primo livello. Sui temi civili sono entrambi su posizioni liberal,
per esempio a favore dei matrimoni gay.
Il passato nel Likud
Sul
tema della sicurezza, dove Netanyahu è quasi imbattibile, Gantz e
Yaalon puntano sul loro passato da generali in prima linea sia sul
fronte libanese che a Gaza. Ma a differenza del premier sono più
propensi a un compromesso con i palestinesi, sulla linea di Yitzhak
Rabin e degli accordi di Oslo, che lunedì hanno subito un’altra
picconata da parte del governo israeliano con il mancato rinnovo della
missione degli osservatori internazionali a Hebron. Gantz sarà il
candidato premier, mentre Yaloon avrà un ministero di massimo peso e
sarà vicepremier se il ticket riuscirà a vincere. Del pacchetto farà
parte anche un altro fuoriuscito del Likud, l’ex portavoce di Netanyahu
Yoaz Hendel.
Ieri Yaalon, in un discorso all’Institute for
National Security Studies di Tel Aviv, ha ribadito di aver concordato
con Gantz che i loro rispettivi partiti non entreranno in ogni caso «in
un governo guidato da Netanyahu». Possibili alleati potrebbero essere
invece il centrista Yair Lapid e l’ex ministro degli Esteri Tzipi Livni,
che hanno già unito le loro forze. Si profila un battaglia fra tre
blocchi, dove però, in base ai sondaggi, Netanyahu resta ancora favorito
nonostante il rischio di una incriminazione da parte dei giudici.