giovedì 3 gennaio 2019

La Stampa 3.1.19
L’ex ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick
“Sbagliato ribellarsi così
Faccia ricorso a un giudice”
di A. C.


«L’articolo del decreto Salvini che nega la possibilità di ottenere la residenza ai richiedenti asilo presenta rilevanti dubbi di costituzionalità. Ma la strada per verificare se quella norma rispetti la nostra Costituzione non è quella intrapresa dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando», spiega l’ex presidente della Consulta ed ex ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick. «Il Comune, così come il singolo , possono rivolgersi al giudice ordinario, anche con procedura d’urgenza, per accertare se il primo ha il dovere di rilasciare e il secondo ha il diritto di ottenere il certificato di residenza. Sarà il giudice che, eventualmente, solleverà la questione di legittimità davanti alla Corte se riterrà che la norma violi dei diritti fondamentali».
1 Dunque Orlando ha torto?
«Condivido i suoi dubbi sulla costituzionalità di quelle norme e il suo coraggio civile: la nostra Carta prevede un principio di accoglienza soprattutto per i richiedenti asilo. Vedo un filo comune tra le parole del Capo dello Stato a Capodanno e l’azione di Orlando».
2 Salvini fa notare che quella legge è stata firmata dal Quirinale.
«Il Colle fa un esame globale delle leggi, non entra nei dettagli tecnico-giuridici. Quel tipo di esame spetta alla Corte».
3 Un sindaco può disobbedire?
«No, un sindaco non può disapplicare le leggi dello Stato, altrimenti se ogni Comune si muove a modo suo si crea il caos».
4 I migranti non residenti rischiano di non ricevere cure negli ospedali?
«La mancata concessione della residenza non crea rischi per il diritto alla salute che resta
garantito anche per chi ha solo un domicilio, anche se è facile immaginare che la mancata iscrizione all’anagrafe creerà gravi disfunzioni di fatto. Semmai vedo la possibilità di lesione di altri diritti come quelli al lavoro e alle prestazioni sociali. Chi non ha una residenza ha un obiettiva penalizzazione nella ricerca del lavoro e anche nell’ottenimento di prestazioni sociali. E la pari dignità sociale è uno dei cardini della nostra Costituzione». a. c.