giovedì 24 gennaio 2019

La Stampa 24.1.19
La retata
di Mattia Feltri 


Dal centro rifugiati di Castelnuovo di Porto, Roma. Hatice, ragazza scappata dalla Turchia per persecuzione politica, due figli, Sigo di cinque anni, Arges di quattro, frequentano la scuola materna, studiano l’italiano nel doposcuola, saranno trasferiti. Blessing, nigeriana, venticinque anni, arrivata in Italia con la tratta delle prostitute, è poi riuscita a sottrarsi agli sfruttatori, accolta a Castelnuovo, ha un figlio di sette mesi, le hanno consegnato il foglio per la revoca dell’accoglienza, sarà allontanata dal centro, senza dimora. Oussama, egiziano, ventiquattro anni, idraulico fuggito dall’Egitto perché oppositore del governo, a Natale ha vinto il premio cittadinanza attiva per l’opera prestata al Comune, sarà trasferito.
Ansou Cissé, diciannove anni, senegalese, capocannoniere della squadra di calcio del paese, nella Squadra atletica vaticana, studente delle superiori, sarà trasferito. Traoré Abdoulbalah, ventisei anni, del Togo, studente delle superiori, impiegato nei lavori socialmente utili, gli hanno consegnato il foglio per la revoca dell’accoglienza, sarà allontanato dal centro, senza dimora. Pinar e Homer, coppia turca, fuggiti perché lui è curdo, rispediti a Castelnuovo dalla Svezia, due figli di cinque e due anni, il grande, Berat Ata, va in prima elementare, studia italiano nel doposcuola, saranno trasferiti. Flora Del Vivo, maestra elementare di Castelnuovo: «Non ho avuto neanche la possibilità di avvicinarmi ai miei alunni per salutarli. Il saluto è fondamentale per tutti gli esseri umani, ma specialmente per i bambini».