La Stampa 23.1.19
Marmi pregiati, ulivi secolari e castità
Nel tempio da Guinness dei mormoni
di Maria Corbi
Dimenticate
le carovane con gli uomini dalle lunghe barbe e i cappelli neri, dediti
alla poligamia. Oggi i mormoni non hanno nulla di pittoresco e
quell’immagine rimane buona per il cinema o per piccole comunità super
ortodosse che resistono nell’America più profonda. Il moderno fedele
della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (chiamateli
così perché «mormoni» è un termine che considerano gergale), è
assolutamente integrato sia nella forma sia nella sostanza con la
società dove vive. E basta osservarli qui, in questa fetta periferica di
Roma sulla Nomentana, dove è sorto il primo Tempio italiano, il più
importante d’Europa, per accorgersi di quanta distanza ci sia tra
l’immaginario e la realtà.
In Italia i credenti sono oltre 26mila e
crescono a ritmo esponenziale grazie al grande lavoro di proselitismo
fatto dalla Chiesa attraverso le forze più giovani, ragazzi tra i 18 e i
25 anni mandati in missione a raccontare il libro di Mormon - scritto
nel 1830 dal fondatore del culto Joseph Smith – e il percorso di fede
che non porta solo alla felicità eterna ma soprattutto a quella terrena,
come ci spiega Alessandro Dini -Ciacci, rappresentante della Chiesa per
l’Italia. Anche lui come tutti i «mormoni» devolve il 10 per cento di
quanto guadagna (la decima) all’organizzazione. E fatevi due conti,
pensando che in Europa parliamo di 500mila persone, ma nel mondo di
quasi 17 milioni.
E della ricchezza di questo impero dedicato a
Cristo le tracce sono evidenti in questo tempio romano che copre 60mila
metri quadrati e comprende diversi edifici oltre a curatissimi giardini
con fontane, aiuole, cespugli all’italiana e olivi secolari. Nel Tempio
vero e proprio si cammina su pavimenti di marmo rosa coperti da tappeti
con ricami che richiamano l’ovale di piazza del Campidoglio, ma anche la
forma perfetta del simbolo dell’infinito. Nessun dettaglio è lasciato
al caso. I mobili sono di legno pregiato e con fregi dorati. I lampadari
coreografici brillano di mille cristalli o dei vetri di Murano, le
pareti sono affrescate con paesaggi dei luoghi più belli d’Italia,
pesanti coppe di cristallo fanno bella mostra sui comò antichi. La
«piscina» battesimale è sorretta dalle statue di 12 buoi, che
rappresentano le 12 tribù di Israele. Uno sfarzo giustificato dalla
fede, come spiega Dini-Ciacci: «Il Tempio come è scritto nella Bibbia
deve essere costruito con i migliori materiali, usando le migliori
maestranze».
Le funzioni domenicali sono svolte nella grande
cappella di uno degli edifici che fronteggiano il Tempio dove invece si
celebrano cerimonie speciali tra cui i matrimoni e anche i battesimi
degli antenati. Perché i legami familiari per i mormoni sono eterni e
dunque occorre preoccuparsi anche della salvezza di chi ci ha preceduto
sulla terra. Da cui l’importanza che questa Chiesa ha assunto come
centro di raccolta di dati «familiari». E la Biblioteca genealogica
della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che si trova a
Salt Lake City, nello Utah, è la più grande biblioteca genealogica al
mondo con documenti provenienti da più di 100 paesi , che riguardano più
di due miliardi di persone decedute. Tra cui anche documenti
ecclesiastici inglesi del XIV secolo alle storie africane trasmesse
oralmente. Così, spiega Dini-Ciacci, «abbiamo firmato anni fa un accordo
con il Mibac per l’acquisizione di dati genealogici dagli archivi di
Stato risalenti a 110 anni fa e oltre, andando a ritroso». La Chiesa di
Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Gorni ci «guadagna» la salvezza degli
antenati, mentre lo Stato italiano il lavoro di digitalizzazione
gratis. A Roma il «Family search» si trova in questo comprensorio dalle
mille e una notte, dotato di modernissimi computer che custodiscono
preziosi dati di tutti noi.
Diventare mormoni non è semplice. «Più
facile uscire dalla Chiesa che entrarci», dice Dini-Ciacci. «Perché
occorre rispettare i nostri comandamenti». Prima di tutto la legge di
castità che impone l’astinenza sessuale prima e fuori del matrimonio.
Matrimonio che «può essere solo tra un uomo e una donna come dice la
Bibbia». Quindi niente matrimoni gay. «Ma non siamo omofobi», ci tiene a
precisare Dini-Ciacci. «Le persone gay possono entrare nella Chiesa
come tutte le altre ma devono anche rispettare le regole, tra cui la
castità. Nello Utah la Chiesa ha sostenuto la legge più avanzata degli
Stati Uniti in tema di diritti civili». E già che ci siamo ecco il tema
delle donne che nella fede mormone sarebbero subalterne al marito e
dedite alla cura dei figli. «Non è vero», assicura Dini-Ciacci, «hanno
pari dignità, diritti e doveri». E il sacerdozio? «Quello no, perché Dio
lo ha riservato agli uomini». E c’è da scommettere che non cambierà
idea anche se in questa Chiesa parla continuamente con il «Profeta» e i
12 apostoli a capo della Chiesa a cui dà le indicazioni per i fedeli.
Tra
le altre regole c’è quella «economica» del versamento della decima,
quella «penitenziale» che impone due pasti di digiuno la prima domenica
del mese e quella «salutare» che vieta fumo, alcool, caffè e the. Ma
nonostante questo sono tanti i giovani che si avvicinano alla Chiesa.
«Forse perché oggi non trasgredire è la vera trasgressione», come ci
dice una signora americana arrivata a visitare il tempio (che sarà
aperto a tutti fino a metà febbraio).