La Stampa 2.1.19
Riconosciuto il “terzo genere” oltre a femmina e maschio
di Walter Rauhe
Nel
lungo cammino a favore del riconoscimento dei diritti civili e di
genere in Europa, sono due governi mitteleuropei a dare il buon esempio.
Quello di grande coalizione fra cristiano-democratici e
socialdemocratici in Germania e quello fra conservatori e populisti di
destra in Austria, che hanno reso possibile l’entrata in vigore nel
nuovo anno del riconoscimento rispettivamente del cosiddetto terzo sesso
e del matrimonio fra coppie dello stesso sesso.
A partire da ieri
in Germania è così possibile registrarsi all’anagrafe non solo più solo
com «maschio» o come «femmina» ma anche come «altro». Come persona cioè
che non si riconosce nei due sessi prestabiliti finora, bensì in un
terzo sesso di genere «diverso». Questo potrà d’ora in poi venir
registrato all’anagrafe e inserito nei propri documenti d’identità. Per
ottenere la registrazione come «altro» è necessario presentare un
semplice certificato medico che attesti la condivisione di
intersessualità oppure una dichiarazione giurata emessa dallo stesso
interessato. La legge era stata approvata a dicembre dal Bundestag, la
Camera bassa del parlamento tedesco con i voti della maggioranza di
governo e di gran parte di quelli dei partiti all’opposizione in seguito
ad una sentenza della Corte costituzionale.
Introdotte le nozze gay in Austria
Con
l’avvio del nuovo anno in Austria è invece entrata in vigore la legge
sul diritto all’unione matrimoniale fra coppie omosessuali. I partiti
della maggioranza di centro destra composta dai Popolari austriaci della
Övp e dall’estrema destra populista dei «Freiheitlichen» della Fpö si
erano sempre opposti in passato ai matrimoni fra coppie dello stesso
sesso ma hanno ugualmente deciso non solo di rispettare ma anche di
trasformare in legge la sentenza della Corte costituzionale a favore
delle nozze gay. Con lo scoccare del nuovo anno, poco dopo la mezzanotte
di ieri sono state due donne a sposarsi per la prima volta col rito
civile ufficiale in Austria. Il comune di Velden am Wörther See, un
piccolo centro nella regione altrimenti ultra conservatrice della
Carinzia, ha aperto appositamente i sui uffici per rendere possibile la
cerimonia. Un gesto di tolleranza e di civiltà politica oltre che di
rispetto dello stato di diritto di cui hanno usufruito per prime Nicole
Kopaunik e Daniela Paier, due donne di 37 anni: la stessa coppia che si
era rivolta con successo ai giudici dell’Alta corte per rivendicare il
diritto al matrimonio. Finora in Austria le coppie dello stesso sesso
avevano solo la possibilità di stipulare nei comuni di residenza
contratti di unione che non riconoscevano gli stessi diritti garantiti
alle coppie eterosessuali.