sabato 19 gennaio 2019

La Stampa 19.1.19
Milano celebra il cinquecentenario di Leonardo riprendendosi per tre mesi la Madonna Litta
di Egle Santolini


La Madonna Litta torna a casa, a Milano, per le celebrazioni leonardesche: la notizia arriva da Londra, dove l’assessore alla Cultura del Comune Filippo Del Corno ha presentato alla National Gallery il palinsesto del cinquecentenario, con la vicesindaca londinese Justine Simons che, in epoca di Brexit e di divisioni, ha sottolineato «il potere unificante della cultura», lodando «la capacità di visione della città di Milano».
Il prestito arriva dall’Ermitage di San Pietroburgo, che permette dopo circa trent’anni il ritorno del quadro nella città dove venne dipinto nel 1490, alla corte degli Sforza. Dopo un possibile passaggio ad aprile alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Litta sarà il fulcro di una mostra in corso al Museo Poldi Pezzoli dal prossimo 8 novembre fino al 10 febbraio 2020, intitolata «Intorno a Leonardo. La Madonna Litta e la bottega del Maestro», che farà reagire il dipinto ospite, attribuito a lungo al genio vinciano ma al centro da tempo di polemiche, con la Madonna della rosa del Poldi Pezzoli, eseguita intorno al 1485-1487 da Giovanni Antonio Boltraffio che di Leonardo è stato tra gli allievi migliori e, secondo diversi studiosi, potrebbe essere il vero autore della Litta.
L’occasione, nell’anno che celebra il cinquecentenario della morte, è dunque quella di ragionare sul circolo leonardesco, e in mostra andrà anche un numero limitato e prezioso di quadri e disegni provenienti da tutto il mondo. Certo la Litta, seppure di dubbia paternità, ha conosciuto nei secoli un’enorme fama. Venduta nel 1865 dagli eredi Visconti al duca Antonio Litta che la conservò nel suo palazzo di corso Magenta, poi passata allo zar Alessandro II, fu riesposta all’Ermitage subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale e rappresenta per i russi una specie di simbolo del ritorno alla pace.
E il 16 maggio la festa comincia al Castello Sforzesco con la riapertura della Sala delle Asse in restauro. Il salone di rappresentanza del Duca decorato a trompe-l’œil con un pergolato di gelsi viene presentato al pubblico senza ponteggi e dopo una nuova fase di lavori.