La Stampa 15.1.19
Il paradosso dell’estremo gesto eroico
di Maurizio Assalto
Ma
alla fine c’è sempre qualche cosa di misterioso, insondabile, dietro un
gesto come quello di Jan Palach, e di chi lo ripete con finalità simili
ai quattro angoli del mondo. Coraggio? Eroismo? Il coraggio dell’eroe è
l’ethos di chi affronta rischi anche estremi, per il proprio o per
l’altrui vantaggio, ma con la speranza di uscirne indenne, onde poterne
godere i frutti. Semmai siamo più vicini all’abnegazione, che è la
disposizione di chi sacrifica la propria vita per salvare quelle altrui
(i tecnici che nel 2011 intervennero sul reattore danneggiato della
centrale nucleare di Fukushima). Ma resta qualcosa che sfugge. Qui non
si tratta di scambiare una vita per una o più altre vite concrete, ma
del puro sacrificio dimostrativo in vista di un fine più generale e
generico, e assolutamente incerto. Un gesto che non si ripromette una
ricompensa in un qualunque aldilà, ma un futuro problematico
miglioramento nell’aldiquà. Un fine terreno. A cui però non parteciperà
chi compie il gesto. Estremo, vertiginoso paradosso.