La Stampa 14.1.19
Pisa
Gettano la candeggina in faccia a un senegalese
di Pietro Barghigiani
Lui
in bicicletta stava tornando a casa. Loro, sullo scooter, protetti dai
caschi, lo hanno visto in lontananza. Hanno rallentato al momento di
incrociare quella bici trasformata in bersaglio mobile nel vicolo in
centro. Un attimo dopo il passeggero gli ha lanciato addosso un
sacchetto con la candeggina che ha raggiunto al volto l’immigrato. È un
senegalese di 34 anni, inseguito da un decreto di espulsione perché non
in regola con il permesso di soggiorno. Era circa mezzanotte e rientrava
nel suo appartamento in periferia dopo una giornata di lavoro come
venditore abusivo. Si è fatto medicare al pronto soccorso, ma non è
andato a denunciare l’aggressione. Gli sono bastate le cure dei medici e
un collirio.
L’agguato
«Non mi hanno detto niente né prima,
né dopo il lancio – racconta il senegalese, intervistato dal “Tirreno”
-. Di sicuro mi hanno aspettato. Sinceramente in bici a quell’ora non
avevo fatto caso allo scooter. Il conducente ha rallentato e quello
dietro mi ha lanciato quel liquido in faccia. Ho provato a inseguirli,
ma gli occhi mi bruciavano troppo. Quello che era alla guida ha detto
all’amico “Andiamo, andiamo”. Sono spariti così, in pochi secondi. Sono
entrato in un pub che conosco e lì mi hanno aiutato. Poi sempre in bici
sono andato al pronto soccorso».
L’episodio, di cui ha dato conto
su Facebook uno dei soccorritori della vittima dell’assalto, ha avuto un
effetto politico in una città che da giugno è guidata da una solida
maggioranza leghista dopo decenni di governi di centrosinistra.
Ordinanze contro i bivacchi in centro, annunci di sgomberi di campi rom e
un pugno di ferro sulla “malamovida” sono i segni particolari di
un’amministrazione che per l’opposizione, dentro e fuori il consiglio,
si muove con il piglio dello sceriffo. E alimenta, secondo i critici, un
terreno fertile per gesti come quello contro il senegalese.
Qualche
ora prima in una via a ridosso del centro, con ogni probabilità gli
stessi autori avevano centrato un pedone, un giovane italiano. Balordi,
per chi indaga, senza un orientamento xenofobo. Prima dell’avvento della
giunta leghista di episodi simili ce ne erano stati due. Quelli, in
primavera, ai danni di due ragazze, sui lungarni. Solo gavettoni
d’acqua. Il sindaco Michele Conti spegne i primi focolai sul caso
dell’immigrato: «Sono gesti criminali che sembrano escludere il movente
razzista. Evitiamo strumentalizzazioni».