La Stampa 13.1.19
Un Paese di populismi che ama l’Europa
Ma la sicurezza conta più della democrazia
di Nicola Piepoli
Nel
corso dell’ultima settimana abbiamo impostato un sondaggio contenente
alcune informazioni base sui rapporti tra opinione pubblica e governo in
carica. Qui di seguito esponiamo alcune delle informazioni di base
emerse.
Primo quesito: qual è il giudizio degli italiani sul
lavoro attualmente svolto dal governo? Il giudizio degli italiani è
piuttosto positivo. Non solo la maggioranza quasi assoluta degli
italiani pensa che stia lavorando bene, ma tale giudizio è enfatizzato
da coloro che dichiarano di votare Lega e Movimento 5 Stelle.
In
particolare questi ultimi sono pressoché totalitariamente favorevoli
all’operato del governo. La fiducia più in generale degli italiani nel
governo risulta nettamente aumentata tra gli elettori leghisti e quasi
ingigantita tra quelli pentastellati. L’aumento della fiducia tra i
«governativi» è bilanciato dal crollo tra gli elettori delle altre aree
politiche e tra coloro che di solito non partecipano al voto.
Secondo
quesito: quali aree del populismo hanno attecchito nel nostro Paese?
Ebbene non si tratta di aree, ma di una vera e propria avanzata del
populismo in Italia dovuta al fatto che la sicurezza economica è
diminuita, la disparità tra ricchi e poveri è aumentata, la sicurezza
personale è ritenuta insufficiente e, soprattutto, le espressioni
tradizionali della politica sono, per i bisogni degli italiani, fuori
del nostro tempo.
Quanto ai desideri delle singole forze
politiche, se 8 leghisti su 10 pensano che in Italia dovrebbero cessare
gli arrivi dei migranti, più di 8 pentastellati su 10 pensano che si
dovrebbe attivare subito il reddito di cittadinanza.
La sintesi di
questa situazione dell’opinione pubblica combattuta tra paura e
desiderio è che «in Italia è meglio meno democrazia e più ordine».
Situazione che riguarda due terzi di chi vota Lega e più di metà di chi
vota Movimento 5 Stelle. Poco importa che meno di metà degli italiani
nel loro complesso esprima questo desiderio, ciò che importa è che in
chi ha le leve del potere in mano il senso della democrazia è sottoposto
a forti scossoni e barcollamenti.
Terzo quesito: quanto è forte
l’Europa nella mente degli italiani? L’idea di Europa è forte nella
grande maggioranza degli italiani. In particolare la forza dell’Europa
riguarda la sua presenza in due cardini del sistema Paese: l’economia e
la difesa. Otto italiani su 10 vorrebbero l’Europa più vicina in termini
di economia e ancora di più sulla difesa. Nel caso dell’Europa gli
aderenti ai partiti di governo sono su posizioni medie rispetto
all’insieme degli italiani.
Quarto quesito: in definitiva: abbiamo
un governo populista? La risposta a questa domanda diretta risulta
essere positiva per 6 italiani su 10 con delle punte di 8 su 10 per
coloro che aderiscono al M5S e per quasi 7 su 10 per coloro che
aderiscono alla Lega. Ovviamente si tratta di un populismo «basico». Ciò
significa che l’attuale forma di governo potrà durare a lungo.
Ultimo
quesito: come andranno le prossime elezioni europee? Le intenzioni di
voto confermano una propensione a fotocopiare il voto delle elezioni
politiche del 2018 con una forte conferma del successo della Lega e con
un risultato per il Movimento 5 Stelle non lontano da quello del 4
marzo.
La ricerca conferma il sentimento profondo di approvazione
del governo da parte degli elettori dei partiti che lo gestiscono. Forse
nasce da un grido d’allarme riguardante il sentimento democratico
nell’intera struttura dell’opinione pubblica del Paese.