La Stampa 10.1.19
Proposta M5S per legalizzare la cannabis
La Lega frena
di Paolo Russo
Il
Movimento 5 Stelle rompe gli indugi e con un disegno di legge
depositato al Senato si schiera a favore della legalizzazione della
cannabis. Il testo prevede la possibilità di coltivare fino a tre
piantine in casa propria e di detenere fino a 15 grammi, 5 fuori dalla
propria abitazione. Il ddl depositato da Matteo Mantero fa poi della
cannabis light un prodotto un po’ più “strong”, innalzandone il
contenuto di principio attivo, il Thc, dall’attuale 0,1 all’1%.
Una
svolta antiproibizionista che non è piaciuta alla Lega. «La
legalizzazione della cannabis non è nel contratto di governo», taglia
corto il Ministro per la famiglia Lorenzo Fontana. Per il quale il ddl
«sembra più una provocazione che altro». «Uno sdoganamento pazzesco, che
tende ad abbassare pericolosamente la percezione della pericolosità»,
bollano l’iniziativa a San Patrignano, mentre radicali e l’associazione
Luca Coscioni propongono di ricostituire il gruppo interparlamentare e
di riprendere l’iter della legalizzazione. Per la quale da noi non sono
in pochi a fare il tifo, visto che, secondo il rapporto dell’Agenzia
europea sugli stupefacenti, dopo francesi e danesi al terzo posto nella
classifica europea dei consumatori di cannabis ci sarebbero proprio gli
italiani, tra i quali due su 10 sarebbero fan della cannetta a base di
erba.A loro strizzano l’occhio i pentastellati, anche se per Mantero
liberalizzare uso e produzione consentirebbe soprattutto di assestare un
duro colpo al business del narcotraffico, che vale intorno ai 30
miliardi. Tesi alla quale gli antiproibizionisti da sempre oppongono
quella di uno scivolamento del mercato illegale verso sostanze ben più
pericolose, come cocaina, eroina e metanfetamine.
Lo studio americano
E
mentre in Italia ci si torna ad accapigliare sulla legalizzazione,
dagli Usa, dove anche New York si sta per aggiungere all’ampia schiera
degli Stati “cannabis free”, i medici lanciano l’allarme sui pericoli
per la salute conseguenti all’uso di marijuana. New York Times e Wall
Streat Journal hanno raccolto ampi consensi tra i camici bianchi dopo la
pubblicazione di una sintesi di diversi studi americani ed europei sui
danni da cannabis. L’erba di oggi conterrebbe infatti il 20-25% di Thc,
ossia dosi di principio attivo dieci volte superiori a quelle della
cannabis in voga negli anni ’70. Prodotti che il mercato richiede sempre
più forti e che genererebbero dipendenza, psicosi e danni alla
salute.Lo studio americano
E mentre in Italia ci si torna ad
accapigliare sulla legalizzazione, dagli Usa, dove anche New York si sta
per aggiungere all’ampia schiera degli Stati “cannabis free”, i medici
lanciano l’allarme sui pericoli per la salute conseguenti all’uso di
marijuana. New York Times e Wall Streat Journal hanno raccolto ampi
consensi tra i camici bianchi dopo la pubblicazione di una sintesi di
diversi studi americani ed europei sui danni da cannabis. L’erba di oggi
conterrebbe infatti il 20-25% di Thc, ossia dosi di principio attivo
dieci volte superiori a quelle della cannabis in voga negli anni ’70.
Prodotti che il mercato richiede sempre più forti e che genererebbero
dipendenza, psicosi e danni alla salute.