mercoledì 9 gennaio 2019

il manifesto 9.1.19
L’attacco dei medici al governo: “La manovra è un golpe contro il contratto nazionale, sciopero il 25 gennaio”
Legge di bilancio. Rinviato il rinnovo di un contratto scaduto da 10 anni. Tutti i sindacati in piazza
di Giansandro Merli


Sono toni durissimi quelli utilizzati dai principali sindacati di medici, veterinari e dirigenti sanitari contro il governo gialloverde. «Tra i numerosi foglietti volanti cui è stata ridotta la legge più importante della legislatura – hanno scritto ieri – una ‘manina’ ha trovato il modo di agganciare il vagoncino dei propri interessi al treno della legge di bilancio». E ancora: «Il comma 687 rappresenta un golpe contro le organizzazioni sindacali e le loro prerogative, un favore elargito a una minilobby alla faccia della trasparenza, un nuovo attacco a medici, veterinari e dirigenti sanitari». Il comma incriminato azzera i passaggi della lunga e difficile trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. Un nuovo rinvio sine die per il Ccnl scaduto ben 10 anni fa. Troppo.
IL 3 GENNAIO il Coordinamento italiano medici ospedalieri (Cimo) ha presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti umani contro governo, regioni e Aran (Agenzia rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni) per il mancato rinnovo del contratto dei medici dipendenti entro il 31 dicembre scorso. Secondo il sindacato si tratta di una violazione dell’accordo confederale del 30 novembre 2016 e della sentenza della Corte costituzionale del 2015 che stabilisce l’illegittimità costituzionale del blocco della contrattazione collettiva nel pubblico impiego. Il Cimo ha anche avviato l’iter per una class action contro regioni e Aran.
LE RIVENDICAZIONI contrattuali sono state al centro dello sciopero del 23 novembre scorso. Insieme alla richiesta di un rifinanziamento complessivo del sistema sanitario nazionale. In quell’occasione la ministra della Salute Giulia Grillo aveva detto: «Sono con voi». Quando si è iniziata a delineare la legge di bilancio, però, medici, veterinari e dirigenti sanitari sono tornati sul piede di guerra e hanno indetto un nuovo sciopero per il prossimo 25 gennaio. Il comma 687 è un motivo in più per mobilitarsi, in una situazione comunque «inaccettabile» tra «blocco contrattuale, carenza di specialisti e privatizzazioni tese alla creazione di una sanità povera per i poveri».