il manifesto 6.1.19
Il Senatore Gregorio De Falco
«Ora gli immigrati, poi le autonomie. Così il Movimento imploderà»
intervista di Carlo Lania
Senatore Gregorio De Falco, come uomo di mare e soprattutto della Guardia costiera, cosa pensa della chiusura dei porti?
Che è tutta una bufala.
Prego?
I
porti non sono mai stati chiusi. Io chiedo e pretendo dal ministro
Salvini che esibisca il provvedimento, qualunque esso sia, di chiusura
dei porti così ne capiamo anche i motivi. Lo faccia vedere, gli italiani
lo devono vedere. È da giugno che Salvini ne parla, ma non può chiudere
i porti a voce. Le cose vanno fatte secondo legge, come dice Di Maio.
Anche se va detto che le leggi vanno rispettate fino a quando la loro
ingiustizia non sia talmente evidente e violenta da provocare la
disobbedienza civile, come per il decreto sicurezza.
Il
vicepremier Di Maio chiede di verificare se i migranti a bordo delle
navi delle due ong tedesche siano stati davvero salvati oppure
consegnati dagli scafisti. Un sospetto pesante. Come comandante della
Guardia costiera lo ritiene possibile?
In astratto tutto è
possibile, ma bisognerebbe chiedere a Di Maio se ha qualche indizio di
reato per il quale ritiene di pronunciare un sospetto così grave.
Finora, invece, risulta che queste ong da giorni stiano legittimamente
chiedendo di sbarcare. Allora se le leggi si rispettano, consentano a
queste navi di mettere in sicurezza se stesse e la gente che si trova a
bordo.
Il decreto sicurezza, la questione dei porti e ora i
sospetti verso le ong. L’immigrazione rischia di far implodere il
Movimento 5 stelle?
L’immigrazione rischia di fare da detonatore e
di mettere in evidenza la distanza che il gruppo dirigente ha messo tra
gli obiettivi originari del Movimento e la politica che invece si
attua. Inoltre questa distanza non è stata nemmeno attenuata da
un’azione di dialogo interno. Il decreto sicurezza, come ha detto in
maniera chiarissima il senatore Matteo Mantero, è incostituzionale e
stupido. Credo che chi fa parte del gruppo parlamentare non possa
continuare nella propria indifferenza. Ognuno deve prendersi la
responsabilità di valutare e immaginare le conseguenze delle sue azioni.
E naturalmente anche le conseguenze della propria inerzia e
indifferenza.
Ci sono altri parlamentari 5 stelle che potrebbero lasciare il Movimento?
Assolutamente
sì perché, oltre all’immigrazione, un altro elemento di grande
divisione rispetto al governo è la questione importantissima delle
autonomie, che rischia di innescare vere e proprie forze disgregatrici.
Si mina l’integrità dello Stato e un principio fondamentale che tiene
unito il Paese che è quello della solidarietà. Si tratta di un’altra
questione fondamentale per il Movimento della quale però finora non si è
discusso. Temo che anche questa a febbraio possa essere calata
dall’alto. Ma il Movimento non potrà seguire la Lega su questa strada.