il manifesto 5.1.19
L’Anpi con i Sindaci che resistono costituzionalmente
di Carla Nespolo
È
un fatto molto positivo che alcuni Sindaci, per rispetto pieno della
Costituzione, abbiano deciso di sospendere l’attuazione di quelle parti
della legge sicurezza e immigrazione inerenti l’attività dei Comuni. Lo
ha fatto per primo meritoriamente il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando,
ed altri sindaci, altrettanto meritoriamente, stanno seguendo la sua
strada.
L’articolo 13 della legge nega al richiedente asilo in
possesso del permesso di soggiorno la possibilità di iscriversi
all’anagrafe e quindi di avere la residenza, impedendogli di conseguenza
di usufruire di qualsiasi servizio, a cominciare dall’assistenza
sanitaria.
Migliaia e migliaia di persone, pur presenti legalmente
nel nostro Paese, sono così giuridicamente cancellate. Ciò comporterà
inevitabilmente il passaggio di gran parte di costoro all’illegalità,
compromettendo ogni loro speranza e la sicurezza di tutti i cittadini.
La
coraggiosa decisione di Orlando e di altri Sindaci di non dare
attuazione a tale articolo apre così anche sul terreno istituzionale
quel percorso di resistenza civile che da tempo l’Anpi aveva auspicato
non contro questo Governo in quanto tale, ma contro i provvedimenti che
negassero i fondamentali diritti costituzionali ribaditi dalla
Dichiarazione universale dei diritti umani.
Se c’è un contrasto
fra leggi e Costituzione, occorre che venga alla luce con chiarezza
affinché la Corte Costituzionale possa pronunciarsi in merito. Ci
auguriamo che ciò avvenga al più presto.
L’autrice è Presidente nazionale Anpi