sabato 26 gennaio 2019

il manifesto 26.1.19
Podemos nei guai, perde un altro pezzo
Spagna, Pablo Iglesias al bivio. Al voto di Madrid, il leader deve decidere: porgere una mano ai fuorisciti o rischiare l'implosione del partito
di Luca Tancredi Barone


Con il ticchettio del conto alla rovescia verso le elezioni europee e amministrative di maggio sempre più incalzante, la crisi di Podemos si aggrava. Dopo che la settimana scorsa il candidato di Podemos a dirigere la comunità (regione) di Madrid, Íñigo Errejón, ha deciso di correre nella lista della sindaca della capitale, Más Madrid, ieri a sorpresa si è dimesso anche il segretario del partito di Madrid, Ramón Espinar, da sempre un fedelissimo di Pablo Iglesias.
Oltre che dagli incarichi di partito, si è dimesso da deputato dell’Assemblea di Madrid e anche da senatore (era il portavoce del partito nella camera alta spagnola). «Quando non hai margine per dirigere e non condividi la direzione che hanno preso le cose, te ne devi andare», spiega l’ex senatore a eldiario.es. In un comunicato scrive anche che «partecipare a un progetto politico implica condividere valori, idee e metterle in marcia». E aggiunge: «Non ci sono le condizioni per portare a termine il progetto di Podemos a Madrid verso dove credo debba dirigersi» dunque, conclude, «farsi da parte è la decisione più responsabile e che credo, in coscienza, debbo prendere».
L’interpretazione che viene data a questo gesto è che Espinar, che aveva perso primarie contro Errejón per ottenere il voto dei militanti ed essere nominato candidato di Podemos, non era d’accordo con Iglesias sul da farsi dopo il «tradimento» di Errejón. I massimi dirigenti del partito avevano subito chiarito che Podemos avrebbe presentato un candidato alternativo e che Espinar stava lavorando a questa ipotesi.
Ma nella riunione del Comitato elettorale, sabato scorso, Espinar era fra quelli che difendevano l’idea di gettare ponti verso Errejón. E che non erano convinti che fosse utile spaccare il partito schierandosi contro la candidatura di Más Madrid. Errejón peraltro continua a chiedere a Podemos di entrare nella lista, un po’ sul modello di quello che accade in altre comunità. Ieri qualcuno già parlava della possibilità che lo stesso Espinar entri nella lista Más Madrid.
La mossa di Errejón ha fatto saltare per aria tutti gli equilibri. E non solo a Madrid. Dieci dei diciassette segretari provinciali hanno partecipato proprio ieri a una riunione convocata dal segretario della Castiglia-La Mancia a Toledo per discutere della delicata situazione politica. Pablo Iglesias ha convocato d’urgenza un Consiglio Cittadino Statale (il massimo organo politico del partito) per sabato 2 febbraio.
La posizione di Iglesias e dei massimi dirigenti del partito a livello nazionale però ora è molto indebolita: se insisterà nell’idea di presentare un candidato alternativo per la comunità di Madrid rischia di far saltare per aria quel che resta del partito; se non lo fa, di fatto decreta la vittoria politica del suo ex amico ed ex avversario politico Errejón.
Se poi Errejón dovesse arrivare a diventare presidente della comunità di Madrid, il destino politico di Pablo Iglesias sarebbe segnato.