il manifesto 23.1.19
Brexit, Corbyn apre a un referendum bis
Senza
accordo ci sarà il ritorno a «frontiere fisiche dure» in Irlanda. Il
giorno dopo la farsa del piano B, che Theresa May ha presentato ai
Comuni senza sostanziali modifiche rispetto alla prima edizione, arriva
il monito della Commissione europea.
«È abbastanza ovviò che se
non ci sarà un accordo sulla Brexit ciò comporterà il ritorno a
frontiere fisiche tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda e ciò
metterà in pericolo gli accordi del Venerdì Santo che hanno garantito
finora la pace tra le due comunità», ha ribadito il portavoce della
Commissione. «Ci aspettiamo che il Regno Unito ci dica cosa vuole, cosa
davvero, davvero vuole», ha proseguito Margaritis Schinas citando le
Spice girls.
La premier in grande affanno prosegue con le sue
consultazioni allargate che potrebbero durare fino a febbraio: ha
convocato i dirigenti di vari sindacati a cominciare dal leader di
Unite, Len McCluskey. Jeremy Corbyn con una mossa a sorpresa apre a un
secondo referendum, una possibilità fin’ora negata dal leader laburista,
infilando nella raffica di emendamenti con cui intende dare battaglia
alla Camera dei Comuni, anche quello su una consultazione bis.