il manifesto 22.1.19
Ferrajoli: «Questo governo adotta politiche di carattere criminale»
Opporsi
è possibile, a Roma. Tra gli interventi degli ospiti e quelli del
pubblico è emersa un’esigenza comune, che in queste ore è sentita da
tanti: mobilitarsi per mostrare un paese diverso da quello raccontato
dal ministro degli interni
di Giansandro Merli
«Le
politiche del governo hanno un carattere apertamente criminale,
l’omissione di soccorso a seguito della quale sono morte 117 persone
viola i più elementari principi giuridici» inizia così un duro atto
d’accusa contro l’esecutivo gialloverde pronunciato ieri dal professor
Luigi Ferrajoli.
Ripercorrendo la tradizione secolare del diritto a
emigrare, codificato nel 1500 a Salamanca per legittimare la
colonizzazione del «Nuovo mondo», Ferrajoli ha evidenziato i rischi che
l’attuale gestione dei flussi migratori genera rispetto all’intero
assetto democratico e costituzionale. «C’è un’alleanza tra razzismo e
liberismo per disgregare le società e capovolgere la direzione dei
conflitti sociali – ha continuato il professore – Questo processo mina
le fondamenta degli ordinamenti giuridici e fa ammalare le comunità.
Bisogna opporsi in tutti i modi al veleno del contagio. Dovremmo
vergognarci già da ora per quello che sta accadendo».
Al dibattito
«Opporsi è possibile» hanno partecipato anche esponenti del mondo della
politica e delle associazioni. «Cento migranti stanno per essere
deportati in Libia in violazione di tutti i trattati internazionali – ha
detto Erasmo Palazzo, deputato di Liberi e Uguali e membro
dell’equipaggio di Mediterranea – È gravissimo che siano autorità
italiane a coordinare operazioni di soccorso che riporteranno le persone
nell’inferno da cui fuggono. Nessuno può dire che la Libia sia un porto
sicuro». Andrea Costa di Baobab Experience ha sottolineato la difficile
situazione nella capitale: «A Roma non c’è più accoglienza. Ma le
persone continuano ad arrivare, perché gli sbarchi non sono finiti».
Tra
gli interventi degli ospiti e quelli del pubblico è emersa un’esigenza
comune, che in queste ore è sentita da tanti: mobilitarsi per mostrare
un paese diverso da quello raccontato dal ministro degli interni.
Venerdì prossimo a Roma, dalle 17 in piazza dell’Esquilino, la rete
Restiamo umani convoca un presidio rumoroso con lo slogan «Non possiamo
più stare a guardare, è tempo di agire». Il 16 febbraio a Milano si
terrà una manifestazione regionale contro l’apertura del Centro di
permanenza per il rimpatrio (ex Cie) di via Corelli. Il 2 marzo, sempre
nella città meneghina, è previsto un corteo nazionale antirazzista.