il manifesto 12.1.19
Legittima difesa, M5S lascia il campo alla Lega
Alla
camera. Malgrado i distinguo grillini, nessun emendamento di
maggioranza al disegno di legge che autorizza a reagire in armi
all'interno del proprio domicilio. Sarà legge ai primi di febbraio
di A. Fab.
Nessun
emendamento. Non è dalla legittima difesa che arriveranno scossoni per
la maggioranza giallobruna. Del resto ce ne sono già a sufficienza sugli
altri fronti, dal reddito di cittadinanza alle grandi opere, dalle
nomine a da ultimo al diversivo della cannabis. I deputati del Movimento
5 Stelle non sono entusiasti del provvedimento bandiera della Lega che
allarga le maglia della non punibilità di chi spara agli intrusi. Ma
così come i colleghi senatori in prima lettura, non si metteranno di
traverso. Anzi, se a palazzo Madama avevano presentato emendamenti
correttivi per poi ritirarli, alla camera hanno evitato persino il
gesto. In commissione giustizia ieri si sono chiusi i termini e gli 81
emendamenti depositati risultano tutti firmati dalle opposizioni.
Il
testo di legge resterà così quello arrivato dal senato. La Lega conta
di riuscire a metterlo in calendario per l’ultimo sì nei primi giorni di
febbraio. Le mediazioni con i grillini ci sono state e ci saranno su
altri terreni, con differenti provvedimenti di legge. L’accordo di Yalta
che regge il governo prevede il reciproco rispetto delle zone di
influenza e a Montecitorio nello stesso giorno in cui si comincerà
l’esame in commissione degli emendamenti alla legittima difesa –
mercoledì 16 -, in aula comincerà a camminare la riforma costituzionale
del referendum propositivo che per i 5 Stelle è la bandiera delle
bandiere. Una legge che non fa scaldare il cuore della Lega – le
proposte di Salvini in tema di riforme erano diverse e opposte, tipo il
presidenzialismo – ma sulla quale i leghisti hanno comunque messo a
segno qualche correzione. Innanzitutto l’introduzione di un quorum. Più
abili, i deputati della Lega hanno sempre potuto giocare sul fatto che
alla camera le loro posizioni erano condivise da tutte o da alcune
opposizioni. Nel caso delle legittima difesa il provvedimento è
addirittura già stato votato da Forza Italia e Fratelli d’Italia; le
richieste di modifica della destra vanno nella direzione di legalizzare
la difesa armata, dovrebbe essere il pubblico ministero a provare
l’illiceità in tutti i casi di reazione all’interno del domicilio.
«Non
siamo scesi a compromessi con il Movimento 5 Stelle, per noi il testo
del provvedimento approvato al senato è perfetto così», ha detto ieri il
deputato leghista della seconda commissione Riccardo Marchetti. La
legge prevede che la difesa con un’arma detenuta legittimamente sia
considerata «sempre» proporzionata se avviene all’interno dei luoghi di
proprietà. L’eccesso colposo non sarà più punibile se chi ha agito lo ha
fatto «in stato di grave turbamento derivante dalla situazione di
pericolo in atto». Secondo l’Associazione magistrati questa novità sarà
fonte di problemi perché è arduo distinguere un turbamento semplice
(punibile) da uno «grave» (non punibile). La legge introduce anche un –
rituale – aumento delle pene per i reati di violazione di domicilio,
furto e scippo e prevede una generica «priorità» nelle udienze penali
per i processi relativi ai delitti di omicidio colposo.