martedì 8 gennaio 2019

Il Fatto 8.1.19
Bruxelles, la Lega incontra i nazisti ciprioti ed estoni
Il vicepremier anche in Polonia per vedere i nazionalisti di Kaczynski
di Wanda Marra


Matteo Salvini domani sarà in Polonia, per incontrare Jaroslaw Kaczynski, capo e fondatore del Pis (Partito legge e giustizia), nazionalista ed euroscettico che – insieme ai conservatori inglesi, che non faranno parte del nuovo Parlamento europeo – è il soggetto politico più importante dell’Ecr, il gruppo dei Conservatori e Riformisti a Strasburgo. Contemporaneamente, il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, da sabato è a Bruxelles per incontrare una serie di delegazioni e costruire una piattaforma comune in vista delle Europee, insieme a Paolo Borchia, coordinatore della Lega nel mondo. Oggi l’Ecr e l’Enf (Europa delle Nazioni e delle Libertà), gruppo di cui fa parte la Lega, contano rispettivamente 71 e 36 parlamentari. L’obiettivo dei leader del Carroccio è di arrivare a un unico gruppo di 150-200 europarlamentari, che sia il secondo a Strasburgo, magari dopo un Ppe portato sempre più a destra da Viktor Orban. Cosicché siano gli euroscettici a fare sponda con i Popolari (e non i Socialisti).
Nell’Enf siedono oggi, oltre ai leghisti, il Rassemblement National della Le Pen, l’FPÖ austriaco, l’Interesse fiammingo belga, il tedesco Alternative für Deutschland, il Partito per la Libertà dei Paesi Bassi, il Congresso della nuova destra polacco, oltre a due indipendenti (una uscita dall’Ukip e un rumeno). Tutte formazioni di estrema destra, per adesso minoritaria, da dopo il voto pronte a cambiare gli assetti dell’Europa. Tanto è vero che Fontana sta anche lavorando a una serie di dossier programmatici: migranti, commercio internazionale e superamento del Trattato di Maastricht.
Il ministro (che la Lega già vede Commissario europeo) sta cercando pure di costruire una squadra di funzionari e di burocrati. Vari i potenziali alleati incontrati tra ieri e oggi. Ci sono i ciprioti di Elam (per adesso non presenti in Parlamento), i gemelli neonazisti di Alba Dorata, che ce l’hanno con gli immigrati e vorrebbero l’unificazione con Atene.
Poi, gli estoni di Ekre (anche loro ancora non presenti a Strasburgo), nazionalisti, sovranisti, in ascesa in patria. Il loro numero due, Jaak Madison, si spinse a lodare il nazismo dal punto di vista economico. Sono anti russi, ma la Lega è pronta a giurare che nonostante il loro “inseguimento” di Putin, questo non sarà un problema. Tra gli incontri, anche quelli con due gruppi che ora siedono nell’Ecr. I Veri finlandesi, usciti dal governo in patria, dopo l’elezione come loro leader Jussi Halla-aho, che, oltre a volere l’uscita di Helsinki dalla Ue, nel 2012 fu condannato dalla Corte suprema finlandese per aver collegato, in alcuni post, l’Islam alla pedofilia e aver stigmatizzato i somali. E poi, il Partito popolare danese, che è arrivato a proporre la deportazione dei migranti non desiderati in una piccola isola fuori mano.
Tra i desiderata di Salvini c’è poi quello di allearsi anche con Vox, partito spagnolo con il vento in poppa. Lì c’è qualche problema, visto che la Lega per anni ha corteggiato (peraltro con pessimi risultati) gli indipendentisti catalani, loro acerrimi nemici. Centrale la visita del leader leghista in Polonia. La preparazione dura da mesi: più volte l’ha preceduto Guglielmo Picchi, Sottosegretario agli Esteri, che ha incontrato il ministro della Giustizia polacco. E poi ci hanno lavorato direttamente dal Viminale: il consigliere diplomatico di Salvini, Stefano Beltrame, l’ambasciatore italiano in Polonia, Aldo Amati (che prima stava a Varsavia), l’ex eurodeputato, Adam Bielan. Salvini spera si imposti un’alleanza in vista delle elezioni di maggio.