mercoledì 2 gennaio 2019

Il Fatto 2.1.19
Anche bambini tra i 50 in mare: nessun porto apre

Non c’è pace, né porto, per una cinquantina di migranti da giorni in mare a bordo di due navi di Ong tedesche: la Sea Watch – al largo da 9 giorni dopo aver recuperato vicino alle coste libiche 32 naufraghi (tra cui 4 donne, 4 minori non accompagnati e 3 bambini) lo scorso 22 dicembre – e la Sea Eye, che da ieri ha caricato a bordo 17 migranti. Dalle due organizzazioni è partito un nuovo appello alla Germania, finora inascoltato; intanto, un pattugliatore delle forze armate di Malta traeva in salvo 69 migranti alla deriva su un barcone, ai quali è stato concesso di sbarcare sull’isola. Mentre la prima Ong pubblicava l’elenco dei Paesi e delle istituzioni che avrebbero “negato aiuto: Malta, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Germania, Ue”, la seconda twittava: “Abbiamo soccorso diciassette persone provenienti da sette diverse nazioni africane. Per loro chiediamo un porto sicuro dove poter sbarcare”. L’Unhcr e Save The Children lanciano appelli affinché si conceda alle due imbarcazioni un porto sicuro, e con urgenza, considerato anche l’abbassamento delle temperature. Igor Boni di Radicali Italiani ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai vicepremier Matteo Salvini e Danilo Toninelli.