Il Fatto 23.1.19
L’avvocato dei Cucchi denuncia: “Manomesse le radiografie” Nistri: verifiche sui depistaggi
Interviene il comandante dell’Arma
Oltre
alle anomalie già emerse, ci sarebbero “manomissioni e nuovi risvolti
anche sulla documentazione fornita in ambito medico legale dopo la tac
eseguita sul corpo di Stefano Cucchi”. A denunciarlo è Fabio Anselmo,
legale della famiglia Cucchi, secondo il quale sarebbe stato esaminato
un tratto di colonna che include solo metà della vertebra L3. Ma è
proprio nella metà mancante che ci sarebbe la prova di una frattura
recente. L’analisi delle radiografie e delle Tac è stata eseguita dal
professor Carlo Masciocchi, che verrà sentito venerdì nel processo in
primo grado ai 5 carabinieri, tre accusati di pestaggio. Il professore
era stato interrogato dal pm Musarò il 6 ottobre 2015. “Posso affermare –
disse – di avere la certezza, e non semplicemente la forte sensazione,
che fosse stato esaminato un tratto di colonna che include solo metà
della soma di L3”. “Spero che da questi elementi, nasca un nuovo spunto
investigativo”, ha detto Anselmo. E sarebbe un ulteriore tassello che si
aggiunge a due filoni di indagine aperti parallelamente al processo in
corso: uno riguarda alcuni falsi nelle annotazioni sullo stato di salute
di Cucchi, l’altro un presunto depistaggio avvenuto nel 2015 quando non
sarebbero stati acquisiti dal Nucleo investigativo alcuni atti. Ma c’è
il sospetto di un depistaggio, anche più recente. E riguarda la
telefonata del 6 novembre 2018 tra il vicebrigadiere della stazione
Vomero-Arenella, Mario Iorio e il maresciallo Ciro Grimaldi (nel 2009
era a Tor Sapienza, Roma). Grimaldi di lì a poco avrebbe testimoniato in
aula. Secondo la Squadra Mobile, Iorio avrebbe riportato al collega un
messaggio del comandante del gruppo Vincenzo Pascale (non indagato)
quando diceva: “Ha detto: ‘Dovete avere lo spirito di corpo”. Su questo è
intervenuto ieri il comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri:
“Verificheremo i significati da dare a frasi come ‘spirito di corpo’”.
“Noi carabinieri – aveva invece detto all’inaugurazione dell’anno
accademico della Scuola ufficiali carabinieri – dobbiamo essere i primi a
giudicare, con rigore e senza tentennamenti, chi di noi si allontani
dalla via del dovere”.