mercoledì 23 gennaio 2019

Il Fatto 23.1.19
“La battaglia sul franco Cfa è una cosa di sinistra”
Yvan Sagnet - L’attivista anti-caporalato: “Ne parlano per propaganda, ma il tema esiste: è un’ingiustizia intollerabile”
“La battaglia sul franco Cfa è una cosa di sinistra”
di Tommaso Rodano


“Di Maio e Di Battista hanno sollevato una questione cruciale per l’Africa, parlando del franco Cfa. Anche se l’hanno fatto in modo un po’ superficiale e per ragioni elettorali”. Yvan Sagnet è nato in Camerun – ex colonia francese – 33 anni fa. Nel 2017 Sergio Mattarella l’ha nominato Cavaliere della Repubblica per le sue battaglie contro il caporalato agricolo. “Il tema della sovranità monetaria – spiega – è uno dei più sentiti dalla gioventù africana, che chiede da anni cambiamenti radicali. Anche se è solo una delle molteplici forme dello sfruttamento da parte dell’Occidente”.
E non è la causa dei flussi verso l’Italia, visto che solo il 10% dei migranti sbarca dai Paesi che adottano il Franco Cfa.
È vero. Dall’Africa si scappa per tanti motivi. C’è la questione del debito, che l’Fmi chiama “programma di aggiustamento strutturale”. Un debito ingiusto e abnorme, che blocca sul nascere ogni programma di sviluppo. E ci sono le politiche commerciali sleali degli altri Stati, e anche dell’Unione europea.
Anche dell’Italia?
L’eccedenza commerciale che l’Italia rimprovera alla Germania è la stessa che mette in pratica nei confronti di alcuni Stati africani. Poi, come noto, c’è lo sfruttamento delle nostre risorse da parte delle multinazionali. Anche italiane. Alcune delle quali già condannate per i loro saccheggi. Infine pesano, tanto, l’instabilità politica e le guerre. Se si aggiunge a tutto questo, il controllo monetario della Francia su 14 Paesi africani è un’ingiustizia intollerabile.
L’adesione al franco Cfa però è volontaria.
Solo formalmente. Chi prova a uscirne subisce ricatti e pressioni. Non solo economiche. Il primo a provare a lasciare questo sistema fu Sekou Touré, presidente della Guinea, nel 1958: fu ucciso dopo tre giorni. Negli ultimi 50 anni in Africa ci sono stati 67 colpi di stato, il 61% dei quali è avvenuto nelle ex colonie francesi.
Ci sono economisti che sostengono che l’unione monetaria convenga agli Stati africani.
Conviene alle marionette che li governano con il sostegno degli Stati occidentali, Francia in primis. I nostri capi di Stato sono molto ricchi, hanno conti e beni all’estero, specie in Svizzera. Loro, sì, sono al riparo dalle svalutazioni della moneta.
Il Movimento governa con Salvini. Non le pare sospetto che tiri fuori la questione del franco Cfa nei giorni dei morti in mare?
Sono convinto lo facciano per ragioni elettorali. Ma le dico un’altra cosa: io sono un uomo di sinistra. Mi sorprende di più la sinistra, o sarebbe meglio dire il Pd, che per le stesse ragioni elettorali e per attaccare i grillini arriva a sostenere che questo sistema conviene ai cittadini africani. Questo lo trovo vergognoso.