Il Fatto 21.1.19
Sergio Cofferati:
Con Maurizio e una linea unitaria torneremo a riempire le piazze
Al
congresso sostengo Maurizio Landini, ma spero che questa fase si chiuda
con un quadro unitario, un gruppo dirigente condiviso che, dopo la
corsa, sappia lavorare a un progetto comune.
Abbiamo un’occasione
unica, perché nella mia esperienza congressuale non ricordo altre
circostanze in cui ci sia stato un documento condiviso dal 98 per cento
degli scritti, come in questo caso. Il problema, dopo la scelta del
segretario, sarà dare visibilità a questo documento anche fuori dal
sindacato. E in questo la capacità comunicativa di Ladini potrebbe
aiutarci. Maurizio, poi, oltre a un buon rapporto con gli iscritti, ha
dalla sua solide relazioni con la rappresentanza sociale: associazioni,
organizzazioni non governative, movimenti civici.
Con i problemi
enormi che ha questo Paese – dalle disuguaglianze alla mancanza di
diritti – e con le politiche inefficaci di questi anni, credo checi
siano le condizioni per tornare a quella stagione del sindacato
identificata con le grandi lotte e i milioni di persone in piazza.
Questo deve essere l’obiettivo del nuovo segretario. Sarà fondamentale
andare in quella direzione tutti insieme, in un momento in cui
l’intermediazione è in crisi e il sindacato non gode di grande simpatia:
dobbiamo far capire che in una democrazia i corpi intermedi sono
fondamentali. Ma non solo per i lavoratori, che noi tuteliamo, ma anche
per le imprese e per i governi. Chi non li valorizza commette un grave
errore: la contrapposizione tra le parti sociali, dal Dopoguerra in
avanti, ha sempre portato momenti di rottura, ma che poi hanno
consentito un’innovazione, un passo in avanti.