mercoledì 2 gennaio 2019

Il Fatto 2.1.19
Migranti sulle navi da 11 giorni: allarme di Sea Watch e appelli


È “un’odissea di Capodanno” quella dei 49 migranti soccorsi al largo della Libia da due navi di Ong tedesche, si moltiplicano gli appelli dall’Unhcr al mondo del volontariato ma nessuno offre un porto per farli sbarcare neppure dopo che dalla Germania è aggiunta la disponibilità ad accogliere almeno una parte dei naufraghi. Ci sono donne e bambini anche piccoli tra i 32 recuperati il 22 dicembre dalla SeaWatch, che dunque sono in mare da 11 giorni e i 17 caricati poco dopo dalla Sea Eye. L’imminente peggioramento delle condizioni meteo e del mare aumenta i timori per le due Ong e le navi di soccorso hanno navigato verso nord, giungendo in acque maltesi. “Mare mosso, da undici giorni senza un porto, l’odissea di Capodanno delle Ong”, scrive su twitter SeaWatch. “La legge del mare dice chiaramente che il tempo che le persone devono trascorrere in mare, dopo essere state tratte in salvo da una situazione di stress, deve essere ridotto al minimo”, sottolinea Jan Ribbeck, capo missione sulla nave di SeaEye. E oltre a Malta e Italia denuncia il governo tedesco per averli invitati a consegnare i migranti ai libici, che sarebbe stata, rileva Ribbeck, una “violazione delle leggi internazionali”.