sabato 19 gennaio 2019

Il Fatto 19.1.19
Don Luigi Larizza: l’estremista di destra anti-migranti vince l’appalto per i richiedenti asilo
di Francesco Casula


“Credo che la Comunione sia incompatibile con la carità a pagamento che si sta facendo da parte di certi sacerdoti”. Era il 19 agosto 2017 quando don Luigi Larizza, parroco del Sacro Cuore di Taranto e sacerdote vicino ai movimenti di estrema destra, scriveva questo post sulla sua pagina facebook. Posizione in netta contrapposizione con quanto predicato da Papa Francesco in tema di accoglienza. Posizioni che forse don Luigi non ricorda più dato che la cooperativa da lui presieduta ha partecipato e vinto un bando di gara indetto dal comune di Taranto per la gestione dello “Sprar”, il Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Una gara da 1 milione e 200 mila euro. Denaro che ora don Luigi che fino a pochi giorni ha insultato pubblicamente i migranti e chi li accoglieva dovrà gestire per garantire accoglienza e percorsi di integrazione. Proprio lui che era balzato agli onori della cronaca perché nel 2016 pochi giorni dopo un episodio avvenuto a Napoli nel quale due immigrati impedirono alle forze dell’ordine di eseguire un arresto, scrisse che sarebbe stato opportuno sparare. La bufera spinse il religioso a ridimensionare e il vescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, a prendere le distanze “Don Luigi – spiegò il capo della chiesa tarantina – è stato più volte invitato a prendere posizioni più equilibrate e stemperare i modi, specie per non rovinare i rapporti con i rappresentanti della comunità islamica di Taranto” e “don Luigi sbaglia, non ci sono poveri bianchi che vengono prima e poveri neri che vengono dopo”. Il religioso fu anche protagonista di un duro scontro ripreso dalle telecamere: accusò l’ex sindaco di Taranto Ippazio Stefano di aver portato i cornetti agli immigrati e di aver trascurati le famiglie bisognose della città. Diverse volte è stato ospite di emittenti nazionali nelle quali denunciava la disparità di trattamenti riservati a immigrati e tarantini. Ma non solo. Qualche tempo fa era pronto a celebrare una messa in suffragio di Benito Mussolini: un’iniziativa, organizzata da “i missini di terra ionica”, che fu bloccata ancora una volta dal vescovo Santoro.