Il Fatto 19.1.19
Ammanettato e legato per i piedi, 31enne tunisino muore durante fermo di polizia
Intervento chiesto dal titolare di un Money transfer. Si indaga per omicidio colposo
di Giacomo Salvini
Prima
gli hanno messo le manette ai polsi e poi lo hanno legato ai piedi con
una corda per fermarne i calci. Subito dopo Arafat Arawi, 31 anni di
origine tunisina, è morto per un arresto cardiaco. La tragedia è
avvenuta giovedì sera nel centro di Empoli dove il titolare di un money
transfer aveva richiesto l’intervento della polizia per l’atteggiamento
molesto del giovane: quest’ultimo, residente a Livorno e cittadino
italiano, intorno alle 18.30 era entrato al “Taj Mahal” per spedire 40
euro alla sua famiglia ma il titolare del negozio – che vende anche
spezie e prodotti alimentari – gli aveva contestato la falsità di una
delle due banconote da 20 euro.
A quel punto Arawi ha dato in
escandescenza ed è partita la telefonata del titolare ai carabinieri. Il
giovane si è rifugiato nella macelleria vicina e poi, raggiunto dagli
agenti, è tornato a inveire contro di loro e contro il titolare del
money transfer che gli aveva negato il servizio. Dopo averlo ammanettato
e steso su un fianco, il giovane ha continuato a sferzare calci e
mordere i poliziotti ed è per questo che questi ultimi lo avrebbero
immobilizzato con una corda. Secondo quanto risulta al Fatto, i
poliziotti di Empoli non avrebbero fatto pressione fisica sul corpo di
Arawi ma l’unico obiettivo era quello di neutralizzarne i movimenti. È
stato a quel punto che il giovane ha avvertito il malore fatale.
Sul
posto erano già arrivati gli agenti sanitari del 118 che hanno tentato
di rianimarlo e, nella tarda serata di giovedì, anche la pm di Firenze
Christine Von Borries e la polizia scientifica, che hanno svolto tutti i
sopralluoghi del caso. Secondo una testimone sentita da Radio 1 gli
agenti di polizia sarebbero stati con il ragazzo per “più di un’ora” e
lo avrebbero “portato in bagno e perquisito nudo”. Adesso l’indagine
viene portata avanti dalla Squadra Mobile di Firenze e saranno decisive
le immagini delle telecamere del negozio che avrebbero ripreso tutte le
fasi dell’arresto. Ieri Von Borries ha anche sentito, come persone
informate sui fatti, una decina di persone: il commerciante, gli agenti
di pronto soccorso e i quattro poliziotti che hanno messo in atto il
fermo. In serata poi la Procura di Firenze ha aperto un fascicolo contro
ignoti con l’accusa di omicidio colposo ma sarà l’autopsia di lunedì a
stabilire le cause precise del decesso. Arawi si era trasferito da pochi
mesi a Livorno dove faceva carico e scarico al porto ma tornava spesso a
Empoli, città in cui si era sposato con una donna italiana, per
incontrare gli amici connazionali e mandare soldi ai propri genitori.
Sulla
vicenda non poteva mancare l’intervento del ministro dell’Interno,
Matteo Salvini, che ha subito preso le difese degli agenti parlando di
“tragica fatalità”: “Totale e pieno sostegno ai poliziotti che a Empoli
sono stati aggrediti, malmenati, morsi – ha detto il titolare del
Viminale ¬. Se un soggetto violento viene ammanettato penso che la
Polizia faccia solo il suo dovere”.