Corriere 31.1.19
Maria, che ha filmato la fame nello «slum»
Maria
Ceballos Paz ha lasciato Iscuandé in Colombia all’età di 16 anni. La
guerra civile ha causato la fuga di milioni di persone e Maria con sua
madre e il fratello è stata una di queste. Se ne è andata dopo che i
guerriglieri delle Farc hanno ucciso suo padre. Per un po’ ha vissuto in
una baraccopoli di Cali, altra città colombiana. «Nell’estate del 2017,
durante un viaggio in Messico, incontrai molte ragazze latino-americane
sfollate a causa della violenza. Durante quel viaggio imparai una nuova
parola: l uchadora. In spagnolo significa “donna combattente”. Mentre
alcune l uchadoras si battono per la gloria, le ragazze che incontrai
quel giorno si stavano battendo per il diritto all’istruzione e a una
vita migliore», racconta Malala nel suo libro. Come è spiegato sul blog
del Malala Fund, appena arrivata nello slum Maria non si è persa d’animo
e, con il supporto di una Ong, ha realizzato il documentario Displaced
but Not Defeated (sfollata ma non sconfitta). La giovane è riuscita
anche a finire gli studi e ora lavora come estetista in un salone per la
manicure. Spera di frequentare, un giorno, l’università e sogna di
assicurarsi un lavoro che permetta a lei e a sua madre di non dover più
soffrire la fame. «Possibilmente che sia un impiego in cui posso
lavorare con i bambini e aiutarli».