Corriere 30.7.19
La Brexit è un caos senza fine
Il Parlamento a May: «Rinegozia»
Nessun rinvio. Mandato alla premier, ma la Ue dice: non cambia nulla. Incubo no deal
di Luigi Ippolito
Londra
La Brexit non si rinvia e lo spettro di un «no deal», una uscita
catastrofica di Londra dalla Ue, si fa più vicino: perché Theresa May ha
scelto di sfidare l’Europa e chiedere di rinegoziare l’accordo
faticosamente raggiunto lo scorso novembre, mentre gli europei, Macron
in testa, oppongono un secco no. E se a questo punto non si trova una
via di uscita, il 29 marzo la Gran Bretagna casca dal precipizio.
È
stata una giornata probabilmente decisiva, quella che è andata in scena
ieri a Westminster. Che si è aperta con un colpo a sorpresa: la premier
Theresa May ha annunciato la sua intenzione di riaprire il negoziato
con l’Europa per modificare il cosiddetto «backstop», la clausola di
salvaguardia per impedire un ritorno a un confine fisico fra le due
Irlande.
È questo un punto particolarmente contestato dell’accordo
raggiunto fra Londra e Bruxelles: perché prevede la permanenza della
Gran Bretagna in un’orbita molto stretta con la Ue e dunque è avversato
dai conservatori euroscettici, che ci vedono un tradimento della «vera»
Brexit. È stata questa la pietra d’inciampo che ha condotto alla
clamorosa bocciatura dell’accordo in Parlamento, lo scorso 15 gennaio.
La
May ha spiegato di aver capito il messaggio e di essere pronta a
chiedere all’Europa una modifica della clausola. Una mossa che ha
ricompattato il partito conservatore alle sue spalle: infatti è stato
approvato ieri sera un emendamento a sostegno dello sforzo della
premier.
Ma la reazione europea è arrivata immediata: e
prevedibile. L’ha espressa il presidente francese Emmanuel Macron,
quando ha detto che l’accordo «non è rinegoziabile, perché è il migliore
possibile». Gli europei non sono disposti a rivedere all’ultimo momento
un testo che è il frutto di un anno e mezzo di difficili trattative e
che contiene le migliori garanzie per preservare la pace in Irlanda.
Dunque
si rischia di nuovo di trovarsi muro contro muro. E se non si raggiunge
un compromesso, la Brexit avverrà in automatico senza nessun accordo:
anche perché, abbastanza a sorpresa, il Parlamento ha nettamente
respinto un emendamento laburista che mirava a rinviare la Brexit per
evitare un no deal.
È vero che gli stessi deputati hanno poi
approvato un altro emendamento che chiede di escludere il no deal: ma si
tratta di un testo non vincolante per il governo, una mera intenzione
che non si vede come possa essere messa in pratica.
Come ha detto sempre Macron, il no deal è una situazione «che nessuno vuole, ma per la quale ci dobbiamo tutti preparare».