Corriere 25.1.19
«L’Italia ha violato i diritti di Amanda Knox»
La condanna della Corte di Strasburgo dopo il caso di Perugia. Risarcimento di 18.400 euro
di Ivo Caizzi
BRUXELLES
La statunitense Amanda Knox, incarcerata per anni e poi assolta nel
clamoroso procedimento per l’omicidio a Perugia della sua amica
britannica ventunenne Meredith Kercher, vide violato il suo diritto alla
difesa.
Lo ha sentenziato la Corte europea dei diritti dell’uomo
di Strasburgo, che ha parzialmente accolto le sue denunce sugli
interrogatori degli investigatori relativi alla sua condanna per
diffamazione a tre anni per aver accusato il barista congolese Patrick
Lumumba, in carcere due settimane e poi prosciolto. «Sono stata
interrogata per 53 ore in cinque giorni, senza un avvocato, in un
linguaggio che capivo forse come un bambino di 10 anni», ha lamentato
Knox dagli Stati Uniti, ricordando le pressioni psicologiche della
polizia e commentando la sentenza di Strasburgo, che condanna lo Stato
italiano a risarcirle 18.400 euro (rispetto alla richiesta di oltre due
milioni).
La Corte di Strasburgo ha stabilito che la studentessa
Amanda «non ottenne una indagine in grado di fare luce sui fatti e le
responsabilità in relazione alle sue denunce di essere stata maltrattata
il 6 novembre 2007, quando era trattenuta dalla polizia».
Il
governo italiano non è riuscito a dimostrare che «l’impedimento del
ricorso a un avvocato, nell’interrogatorio della polizia del 6 novembre
2007 alle 5.45 del mattino, non abbia irrimediabilmente compromesso la
correttezza dell’intero procedimento». In più non ha verificato «la
condotta di una interprete, che aveva adottato una attitudine materna» e
di «mediazione» verosimilmente per influenzare Amanda.
Ma gli
eurogiudici aggiungono di non aver trovato prove certe che la
studentessa «abbia subito il trattamento inumano o degradante»
denunciato.
Knox e il suo fidanzatino Raffaele Sollecito furono
processati per omicidio e prosciolti definitivamente in Cassazione, dopo
controverse condanne e assoluzioni nei precedenti gradi di giudizio.
Unico responsabile della morte della giovane Meredith è stato giudicato
l’ivoriano Rudy Guede, che sta scontando 16 anni in carcere e si è
sempre dichiarato innocente.
La vicenda ebbe rilevanza
internazionale sui giornali, in tv, con film e libri. Provocò pesanti
accuse al sistema giudiziario italiano. Lumumba fu prosciolto dopo aver
dimostrato di aver passato nel suo bar la notte dell’omicidio della
studentessa britannica.