Corriere 21.1.19
Assistiamo a un’enorme sconfitta civile
di Pierluigi Battista
Malgrado
le geremiadi sulla scarsa attenzione dei media lamentata dai miei
autorevoli interlocutori, è grazie alle reiterate inchieste di Goffredo
Buccini sul Corriere della Sera che possiamo conoscere i dettagli di un
apocalittico arretramento dei livelli di civiltà e di dignità umana in
un’Italia drammaticamente incapace di una politica dell’acco-glienza e
dell’integrazione. Le cifre sono impressionanti. Secondo i dati della
Caritas e dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Cgil ammontano a
circa centomila (centomila, un numero che lascia sgomenti) gli immigrati
che lavorano in una condizione definita «para-schiavistica». Il 70 per
cento dei migranti approdato in Italia è rinchiuso in lavori
«irregolari» (anche oltre il feno-meno del caporalato in senso stretto,
di cui si occupa la legge Martina), e comunque senza contratto. Il 36
per cento vive in catapecchie senza acqua potabile, il 30 senza servizi
igienici. Quasi tutti vivono in casolari fatiscenti, baracche,
tendopoli, stalle, ammassi di lamiere. Nel Ragusa-no vivono intere
famiglie in pros-simità dei campi dove vengono pagati pochi euro al
giorno (così si risparmia in trasporti), in capannoni che sorgono
accanto al veleno dei bidoni dei fertilizzanti. Si calcolano in circa
ottanta i ghetti, un vero e proprio «univer-so concentrazionario» come
li ha definiti il collega Buccini, dove sono stipati i nuovi schiavi, in
Puglia, in Campania, in Calabria, in Sicilia, e poi nel Metaponto, nel
Lazio, nel Nord fino al Piemonte e al Trentino, in condizioni «lon-tane
da ogni forma di civiltà», dove, parole di un sacerdote, «il rosso del
sangue si mischia al rosso del pomodoro». Di fronte a questa
catastrofica sconfitta civile i miei interlocutori si offendono perché
non viene messa in luce la loro opera, evidentemente non confortata da
risultati accettabili. E nemmeno si accorgono dell’in-differenza
distratta con cui la totalità delle forze politiche (e sindacali) ha
accolto, se si eccet-tua qualche rituale comunicato che non si nega a
nessuno, la meritoria operazione di Polizia che ha sgominato la cupola
del caporalato dell’Agro Pontino.