Bergoglio scatena la grande (?) controffensiva democristiana
Il Fatto 3.1.19
Orlando apre lo scontro: “Stop al decreto Salvini”
A Palermo “residenza anche agli irregolari”. Sindaci in trincea da Napoli a Milano
Orlando apre lo scontro: “Stop al decreto Salvini”
di Sandra Amurri e Giuseppe Lo Bianco
Il
sindaco di Palermo Leoluca Orlando lo definisce “disumano e
criminogeno’’ e con una nota al dirigente dell’ufficio anagrafe sospende
l’applicazione del “decreto sicurezza” nella parte in cui, “ma non
solo’’, impedisce l’iscrizione all’anagrafe dei migranti non più in
regola con il permesso di soggiorno. Gli replica Salvini a stretto giro:
“Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a
fare ‘disobbedienza’ sugli immigrati”. E annuncia una visita in
Sicilia. Ma per Orlando il decreto “puzza di razziale’’, e la sua, dice,
non è “disobbedienza civile’’, ma l’applicazione dei diritti
costituzionali “perché non posso essere complice di una violazione
palese dei diritti umani’’.
Sono quattro gli articoli della
Costituzione (e una sentenza della Consulta) citati dal primo cittadino
nella nota inviata al capo area Servizi per il cittadino in cui
“impartisce la decisione di sospendere qualunque procedura che possa
intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare
riferimento, ma non esclusivo, all’iscrizione anagrafica’’, e tra questi
l’art. 32 che garantisce il diritto all’assistenza sanitaria, messo a
rischio dalla negazione della residenza anagrafica. La nota invita anche
“ad approfondire tutti i profili giuridici anagrafici derivanti
dall’applicazione del decreto sicurezza’’, che il Comune di Palermo ha
in realtà già approfondito, come fa notare Igor Gelarda, responsabile
cittadino della Lega, che ha scoperto come il 2 novembre scorso lo
stesso capo area investito da Orlando, Maurizio Pedicone, insieme
all’assessore Gaspare Nicotri, avevano risposto ad una interrogazione di
Sinistra Comune sul rifiuto di sei istanze di “prima iscrizione
anagrafica’’ di migranti, sostenendo che “il permesso di soggiorno non
costituisce titolo per l’iscrizione anagrafica’’ e distinguendo i già
iscritti (e richiedenti quindi un cambio di residenza) per i qualiè
sufficiente “una semplice ricevuta di domanda di permesso’’.
Il
fronte dei sindaci è ampio. L’Anci, l’associazione dei Comuni, aveva già
espresso la sua contrarietà al decreto Salvini, in particolare per il
rischio di un’uscita massiccia di stranieri dai centri di accoglienza.
Ieri Decaro, presidente dell’Anci, ieri ha assunto una posizione più
morbida di Orlando: “Occorre istituire un tavolo di confronto in sede
ministeriale per definire le modalità di attuazione e i necessari
correttivi a una norma che così com’è non tutela i diritti delle
persone”. È la stessa linea di Federico Pizzarotti, sindaco ex M5s di
Parma, oggi leader di “Italia in Comune” e vicepresidente Anci: “Quella
di Orlando è una forzatura che non risolve il problema. L’ufficio
anagrafe deve applicare la legge. Concordo con la necessità di un
tavolo.
“La mancata applicazione della legge Sicurezza è un atto
politico – osserva il presidente emerito della Consulta, Cesare
Mirabelli –. I Comuni sono tenuti a uniformarsi alle leggi. La pubblica
amministrazione non può sollevare questioni di legittimità
costituzionale. A meno che non si tratti di norme con carattere
discrezionale”. Se il sindaco la disapplica “interviene il prefetto o
un’altra autorità, sorge un contenzioso e allora potrebbe essere
sollevata una questione di legittimità costituzionale”.
Luigi De
Magistris, sindaco di Napoli, la mette così: “Non si tratta di
sospendere una legge che, in quanto tale, non si può sospendere”, ma “le
leggi si applicano solo in maniera conforme alla Costituzione”.
Concorda con Orlando l’assessore alle Politiche sociali del Comune di
Milano, Pierfrancesco Majorino: “Legge o non legge, non abbiamo nessuna
intenzione di togliere l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo che
l’hanno già fatta, stiamo accogliendo nei centri per senzatetto italiani
anche gli stranieri senza porci il problema se siano regolari o meno”.
Assicura di “studiare la decisione di Orlando” il sindaco di Pescara,
Marco Alessandrini che oggi ospiterà Salvini. Intanto il ministro
twitta: “Certi sindaci hanno mangiato pesante, ne risponderanno”.