Repubblica 21.12.18
Le strategie per la Difesa
La virata dei Cinquestelle sugli F35 da strumenti di morte a “ irrinunciabili”
Il sottosegretario Tofalo: “Forse la migliore tecnologia”. Il governo conferma gli acquisti, ma “diluiti”
Avevano detto
“Chi ci ha fatto entrare in questo programma dovrebbe essere preso a calci in culo”
Se proseguirà il piano di acquisto allora il Parlamento è esautorato
Quando i Cinquestelle protestavano contro l’acquisto degli F35
La protesta contro la mozione sull’acquisto degli F35 dei Cinquestelle alla Camera il 26 giugno 2013
d Vincenzo Nigro
ROMA
“Diluizione degli F35, diluizione negli acquisti”. È una manovra che ha
un nome e un sapore antico, quasi democristiano, quella che i ministri
dei 5Stelle proveranno a costruire nei prossimi 2 mesi. In attesa delle
visite negli Usa della ministra della Difesa Elisabetta Trenta, del
premier Giuseppe Conte e probabilmente dello stesso Luigi Di Maio, la
pattuglia di governo dovrà preparare il terreno. Il programma F35 non
può essere cancellato, i costi industriali, occupazionali, politici
sarebbero altissimi, «e soprattutto la nostra Aeronautica si troverebbe
senza il suo aereo di punta, per il quale abbiamo speso miliardi fra
l’altro per organizzare e addestrare i piloti e tutta la catena
logistica » , dicono fonti dei 5 Stelle di governo.
Eppure, fra i
militanti grillini l’ostilità a quel progetto è ancora assai diffusa:
sono esplose reazioni anche pesanti dopo le parole del sottosegretario
alla Difesa Angelo Tofalo che ha legittimato con un ragionamento frutto
di settimane di studio non solo l’aereo in sé ( « è una delle migliori
tecnologie, forse la migliore » ) ma la necessità di averlo in linea per
l’Aeronautica.
Per il sottosegretario « il programma F- 35 ormai
va avanti da oltre venti anni, e a differenza di quanto spesso qualcuno
ha detto è un aereo che ha un’ottima tecnologia, forse la migliore al
mondo in questo momento (…) Non possiamo rinunciare a una grande
capacità aerea per la nostra Aeronautica che ancora oggi ci mette avanti
rispetto a tanti altri Paesi».
Tofalo ha parlato martedì a
Montecitorio davanti alla ministra Trenta, al presidente della Camera
Roberto Fico, a tutti i deputati 5stelle delle Commissioni Difesa. Molti
deputati 5Stelle hanno reagito male: per il senatore Matteo Mantero
«gli F35 saranno tecnologicamente molto validi ma visto che nella nostra
visione del mondo non ci sono nuove guerre direi che semplicemente non
ne abbiamo bisogno».
Lo stesso vice- premier Luigi Di Maio ha
detto che « sul programma continuiamo ad essere perplessi: il fatto che
sia ancora attivo non vuol dire che rifinanziamo tutto il programma, c’è
una parte che è stata finanziata dagli anni precedenti».
Nelle
parole di Di Maio in qualche modo si intravede la soluzione che il
governo proporrà all’inizio del 2019: dopo le visite di Conte e Trenta
negli Stati Uniti, dopo una verifica con la Lockheed Martin, il governo
italiano annuncerà una diluzione negli acquisti. Gli F35 vengono venduti
all’Italia a lotti di 2 o 4 aerei man mano che vengono prodotti negli
stabilimenti americani e assemblati nella fabbrica di Novara. Ecco
perché fra le promesse elettorali e la realtà del governo, la scelta di “
diluire” gli F- 35 potrebbe essere il compromesso possibile. La “
diluizione” che i 5Stelle di governo proporranno ai loro elettori.