Repubblica 20.12.18
Successione
Cgil, oggi Colla si candida sarà sfida a due con Landini ma il programma è unico
di Paolo Griseri
Dopo
il primo passaggio nel direttivo l’investitura formale nell’assemblea
di gennaio a Bari Nel dibattito pesa anche la mancata elezione di
Camusso alla guida del sindacato mondiale
Vincenzo Colla Nato nel
1962. Inizia nel 1980 con la Fiom. Dal 2010 è stato segretario della
Cgil Emilia-Romagna. È considerato esponente della tradizione emiliana e
vicino al Pd
Maurizio Landini Nato nel 1961. Inizia a lavorare
come saldatore a 15 anni. È stato segretario nazionale della Fiom dal
2010 al 2017. Ha il sostegno dell’attuale segretario Camusso
L’ex
segretario della Fiom resta favorito mentre il contendente ha il
sostegno dei pensionati. Il giudizio sul governo sarà uno dei punti di
scontro
I rumors dicono che questa mattina Vincenzo Colla,
intervenendo al direttivo della Cgil, darà la sua disponibilità a
candidarsi alla carica di segretario generale. Formalmente la
candidatura può essere fatta solo in occasione dell’Assemblea nazionale
dell’organizzazione che è prevista a fine gennaio a Bari in coda al
congresso. Ma la mossa di Colla, sia pure una specie di pre-
candidatura, sembra comunque destinata a rendere meno scontato l’esito
del congresso dove, secondo l’indicazione data da Susanna Camusso,
segretaria uscente, il successore dovrebbe essere l’ex numero uno della
Fiom Maurizio Landini.
Gli ambienti vicini a Camusso fanno sapere
che l’elezione di Landini sarebbe praticamente certa. Al contrario i
sostenitori della candidatura di Colla affermano che, in base ai loro
calcoli, la vittoria dell’ex leader dei metalmeccanici sarebbe
tutt’altro che certa e che, anzi, al momento, i delegati contrari a
Landini sarebbero la maggioranza.
Una battaglia, quella sulla
leadership, che si chiarirà probabilmente solo al congresso. Formalmente
e anche politicamente, la Cgil arriva all’appuntamento unita. Nel senso
che il documento programmatico presentato da Camusso è stato approvato
dal 98 per cento dei circa 2 milioni di iscritti che hanno partecipato
alle assemblee congressuali. Un documento che parte dalla difesa dei
valori della Costituzione per mettere in guardia dai rischi di un
welfare aziendale che diventi il primo passo verso il ripristino delle
vecchie gabbie salariali, condizioni e salario diversi a seconda dei
territori. Un rischio di disgregazione che le politiche del governo
gialloverde sembrano rendere più attuale.
Il giudizio sul governo
sarà inevitabilmente uno dei temi della battaglia sulla leadership. Con
Colla considerato troppo vicino alla tradizione emiliana di stampo Pd e
Landini indicato come più vicino all’area governativa sul versante
grillino. Semplificazioni e caricature che avranno comunque il loro peso
nella discussione. È un fatto che finora categorie e congressi
territoriali hanno sostanzialmente confermato gli orientamenti previsti.
Con le eccezioni delle camere del lavoro di Pisa, Venezia e,
soprattutto Reggio Emilia, che hanno bocciato il candidato alla
segreteria indicato dall’area Camusso. In alcune situazioni il clima si è
fatto particolarmente teso. Scontato invece l’esito del congresso dei
pensionati che si svolgerà a Torino all’inizio di gennaio. La categoria
non ha mai nascosto la sua preferenza per Colla.
Il direttivo di
oggi si svolge pochi giorni dopo la partecipazione di una parte dei
segretari confedera al congresso del sindacato mondiale che, a
Copenaghen avrebbe potuto eleggere Susanna Camusso alla sua guida. La
spedizione danese si è invece conclusa in altro modo perché il congresso
ha confermato nell’incarico l’australiana Sharan Burrow.
Con la
candidatura di Colla alla guida della Cgil si porrà certamente una
questione procedurale. Perché il suo nome sarà inevitabilmente in
contrapposizione con quello di Landini. Ma i due contendenti
appartengono alla stessa area che ha approvato la mozione di
maggioranza. Dunque si tratterà non di una divisione sulla linea
politica ma sul modo di interpretarla.