Il Fatto 20.12.18
Freccero sovranista Il verbale segreto sulla nuova Raidue
La
ricetta del nuovo direttore. Night Tabloid e Nemo cambiano nome, via le
fiction Usa dalla prima serata, bandito l’inglese: una rete “italiana”
di Gianluca Roselli
Carlo
Freccero ricorda Dorian Gray. Nonostante l’età (è del 1947), il neo
direttore di Rai2 sembra non invecchiare mai. Ciuffo ribelle non troppo
incanutito, vulcano d’idee e parole, abbigliamento sbadato ma in realtà
curatissimo, sempre sintonizzato sulle ultime tendenze della tv e della
comunicazione. A differenza del personaggio di Oscar Wilde, i diavoli
con cui Freccero ha stretto un patto non sono ultraterreni e rispondono
al nome di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. È anche grazie al loro
benestare – oltre a quello dell’ad Rai Fabrizio Salini, suo maggiore
sponsor – che Freccero si ritrova oggi, dopo 22 anni, di nuovo al
comando di Rai2. Traendo da ciò nuova linfa vitale che lo fa apparire
ringiovanito nell’anima e nel corpo.
E Freccero è piombato su Rai2
come un uragano. Con passo svelto, la mattina percorre le poche decine
di metri che dividono l’abitazione dove vive, nel quartiere Prati a
Roma, dall’ingresso di Viale Mazzini, da cui uscirà solo a tarda sera.
Le sue prime giornate di lavoro sono state scandite dallo studio dei
palinsesti, da riunioni continue (tutte verbalizzate) e da decine di
email spedite ai suoi capistruttura. Coi quali, si racconta, gli scontri
sono continui. Freccero, si sa, respira televisione da più di
trent’anni e quando si trova di fronte a qualcuno che non ritiene alla
sua altezza (quasi tutti), si irrita. “Errore, errore, errore…!”. “I
miei studenti ne sanno di più…!”, gli è stato sentito dire. Non rilascia
interviste, nonostante le richieste, ma dissemina innumerevoli tracce
nei corridoi aziendali. E qualche briciola, grazie a una manina interna
alla Rai, è arrivata anche a noi. Un verbale di una delle sue riunioni
in cui emerge l’identikit della Rai2 che verrà.
La rete che
Freccero ha in mente sarà un canale generalista e sovranista, fortemente
italiano. Per questo dalla prima serata spariranno alcune serie tv
americane, come NCIS, che verranno relegate al day time. Banditi anche
titoli ed espressioni in inglese. I programmi d’informazione dovranno
avere contenuti legati alla realtà del nostro Paese perché, si legge nel
documento, “una tv generalista nasce dalla sua memoria storica”. Per
questo motivo ha stabilito un filo diretto e continuo con la direttrice
di Rai Fiction, Tinny Andreatta. Col direttore del Tg2 Gennaro
Sangiuliano, poi, dicono si sia preso al volo. Perché, gli è stato
sentire dire, “tra irregolari, io di sinistra e lui di destra, ci
s’intende”. Così ci sarà spazio a dirette di cronaca gestite dal Tg
perché, scrive Freccero, “l’informazione, quando racconta la storia,
vince sulla programmazione”.
Così come andranno in diretta i
grandi eventi sportivi. Il rapporto col direttore di Raisport, Auro
Bulbarelli, viene definito “fraterno”. Freccero ha però chiesto lo
slittamento della Domenica sportiva alle 23 perché altrimenti, si legge
nel documento, “si fa un danno al prime time della domenica e alla
stessa Ds”.
Ma la rivoluzione non si ferma qui. Ci sono programmi
da cambiare e altri da tagliare. Punto di vista, finestra informativa
del Tg2, sparirà perché, secondo quanto scritto dal neo direttore in più
di una email, “fluttua nel palinsesto del venerdì sera senza
motivazione, né giustificazione”. Su Nemo, nessuno escluso, invece,
l’intenzione è di trasformarlo in un nuovo programma, I Duellanti, dove –
come nel film di Ridley Scott – due esponenti politici di opposta
fazione si affronteranno su un tema che sarà presentato con servizi
alternativi rispetto al mainstream ricorrente.
Night Tabloid,
l’appuntamento condotto da Annalisa Bruchi, sarà probabilmente
ribattezzato Povera Italia e affronterà il rapporto tra economia e
politica, con spostamento dal lunedì al mercoledì sera (23.20).
Cambiamenti in vista anche per i palinsesti mattutini e notturni, perché
“è inseguendo una buona programmazione all’alba e nelle ore piccole che
si può recuperare uno 0,25% di share giornaliero”, scrive Freccero ai
suoi collaboratori. Nuovi programmi d’informazione in prima serata per
ora non ce ne saranno. Sull’intrattenimento, invece, il neo direttore si
sta battendo per avere una nuova edizione di The Voice a marzo.
È
una ricetta complessa quella che Freccero ha in serbo per Rai2, dove i
temi cari al governo gialloverde saranno l’ingrediente comune delle
diverse pietanze, dall’informazione allo show time. Con tempi
necessariamente stretti, perché il suo contratto, in quanto già
pensionato, dura un anno e non contempla nemmeno una retribuzione: ha
solo un rimborso spese. Ma volete mettere il balsamo giornaliero di
essere tornato, ancora una volta, al centro della scena? Non assicura
l’eterna giovinezza, ma poco ci manca.