Repubblica 1.12.18
Il decreto sicurezza
Via alla stretta sui migranti fuori dai centri in 40mila
I
prefetti scrivono ai gestori delle strutture: resta soltanto chi ha
ottenuto l’asilo Mattarella: “La sfida riguarda l’Europa e il mondo,
serve una responsabilità comune”
di A. Z.
Fuori
dagli Sprar, come prevede la legge Salvini, ma anche fuori dai Cas e dai
Cara, secondo una “ conseguenziale” interpretazione data dai prefetti
di tutta Italia che, da qualche giorno, hanno cominciato a riunire i
gestori dei centri comunicando loro che i titolari di protezione
umanitaria dovranno lasciare anche le strutture di prima accoglienza.
Tutti, comprese donne e famiglie con bambini. Già ieri 26 persone sono
state invitate a lasciare immediatamente il Cara di Isola Capo Rizzuto
in Calabria: tra loro una donna incinta e un bambino di cinque mesi,
subito presi in carico dalla Croce Rossa. Tutti migranti regolari, tutti
con documenti di identità e permesso di protezione umanitaria, tutti
destinati alla strada come altri 40mila, questa la stima fatta dalle
associazioni di settore, interessati dai provvedimenti dei prefetti che,
chi con data perentoria chi con maggiore elasticità a difesa delle
situazioni più vulnerabili, hanno così allargato a dismisura la portata
della legge Salvini, di fatto privando di qualsiasi tipo di accoglienza i
titolari di protezione umanitaria.
E proprio nel giorno in cui da
Verona il presidente della Repubblica richiamava ad un senso di comune
responsabilità nell’affrontare il problema dell’immigrazione «un
fenomeno che non è più di carattere emergenziale ma strutturale e quindi
costituisce una delle grandi sfide che si presentano all’Unione europea
e a tutto il mondo ed è un’esigenza che richiama alla responsabilità
comune » . Mattarella, facendo appello all’Unione europea ad « assumere
questo fenomeno che non va ignorato ma affrontato » ha implicitamente
invitato il governo italiano (che non intende sottoscriverlo) a leggere
il Global Compact delle Nazioni Unite «prima di formulare un giudizio
perché non si esprimono opinioni e giudizi per sentito dire».