martedì 18 dicembre 2018

Repubblica 18.12.18
Il muro di Trump
Bambini "marchiati" al confine l’ultimo scandalo tra Usa e Messico
Numeri sulle braccia dei piccoli migranti. La protesta dei democratici: "Come l’Olocausto" Polizia messicana sotto accusa. Le Ong: "Gli agenti americani tolgono l’acqua per i soccorsi"
di Federico Rampini


NEW YORK L’ultimo scandalo al confine tra Messico e Stati Uniti è quello dei bambini " marchiati", coi numeri segnati sulle braccia: le immagini sono circolate via Twitter dopo essere state riprese da un fotografo della Reuters, José Luis Gonzalez, poi dalla televisione Nbc. Hanno fatto il giro del mondo anche perché la deputata newyorchese Alexandra Ocasio- Cortez ha paragonato la sorte dei migranti a quella degli ebrei che fuggivano l’Olocausto nella seconda guerra mondiale; un riferimento che ha avuto una risonanza particolare sulla stampa israeliana. Ma proprio i media israeliani, nel sollecitare verifiche e approfondimenti sul campo, hanno aggiunto alcuni dettagli: i numeri iscritti sull’avanbraccio di quei minorenni erano segnati con un semplice pennarello; e a usare questi metodi per l’identificazione è stata la polizia messicana, non le guardie di frontiera sul versante Usa.
Intanto si è raggiunta una ricostruzione ufficiale sulla tragedia della bambina di sette anni morta di disidratazione al confine. La sua identità è stata confermata dal governo del Guatemala, il paese di provenienza: si chiamava Jakelin Amei Rosmeri Caal Maquin. Era stata fermata, con suo padre, mentre attraversavano la frontiera penetrando nello Stato del New Mexico con un gruppo di 160 migranti. La località più vicina al loro attraversamento, Antelope Wells, non ha personale medico per affrontare queste emergenze. Prima che il gruppo di migranti venisse caricato su autobus per essere trasferiti, il padre di Jakelin ha lanciato l’allarme segnalando che la bimba stava male e vomitava. Quando è arrivata alla prima postazione delle guardie di frontiera a Lordsburg, un’ora e mezza dopo, la bambina aveva cessato di respirare. Al pronto soccorso hanno fatto due tentativi di rianimarla, poi è stata trasportata all’ospedale di El Paso in Texas, dove è morta per un arresto cardiaco sotto gli occhi del padre. Era in uno stato di disidratazione grave, il che ha provocato le accuse contro la polizia di frontiera. Il capo della Border Patrol, Kevin McAleenan, è stato chiamato a deporre davanti al Congresso, in un’audizione dedicata alla situazione lungo la frontiera col Messico. Ha detto che le postazioni della Border Patrol lungo il confine non sono mai state progettate né attrezzate per accogliere minori. A novembre 25.000 famiglie con bambini hanno attraversato la frontiera, più 5.200 minori non accompagnati. « La nostra infrastruttura — ha detto il capo della polizia di frontiera — non è compatibile con questa realtà». I democratici alla Camera hanno chiesto l’apertura di un’inchiesta federale sulla morte della bambina guatemalteca, e sulle azioni della polizia di frontiera che possono avervi contribuito. Una ong umanitaria, No More Deaths (" Basta morti") ha diffuso un video che mostra agenti di frontiera nell’atto di eliminare taniche d’acqua potabile lasciate dai volontari nel deserto per soccorrere i migranti.
Intanto il Muro col Messico è tornato in primo piano a Washington. Trump esige che nella prossima legge di bilancio figuri uno stanziamento di 5 miliardi per costruire quel Muro, che fu una delle sue più celebri promesse in campagna elettorale. I democratici al massimo accettano di concedere 1,4 miliardi per la modernizzazione delle cinte già esistenti lungo il confine ( una muraglia vera e propria esiste solo in California, fra Tijuana e San Diego, e venne costruita ai tempi di Bill Clinton). Il braccio di ferro potrebbe portare a uno " shutdown", cioè la chiusura parziale degli uffici pubblici, prima di Natale. È il primo episodio di coabitazione tesa fra la nuova maggioranza democratica alla Camera e Trump, dopo che le elezioni di mid-term il 6 novembre hanno segnato un’avanzata della sinistra.