Repubblica 18.12.18
Ungheria
La piazza di Budapest sfida Orbán ormai è rivolta per la " legge-schiavitù"
di Andrea Tarquini
BERLINO,
GERMANIA Continua e cresce per il quinto giorno consecutivo nella
capitale ungherese Budapest la protesta contro la cossidetta
"legge-schiavitù" passata dal governo di Viktor Orbán. Ogni giorno
migliaia di persone scendono in piazza, tutti uniti: sindacati, partiti
d’opposizione di sinistra o liberal, estrema destra, gruppi giovanili
della società civile. Ieri le forze di sicurezza hanno nuovamente
reagito con durezza: tra i lanci di lacrimogeni della polizia alcuni
deputati indipendenti dell’opposizione sono stati pestati ed espulsi a
forza dalla sede centrale della MTV, la tv pubblica, dove erano entrati
pacificamente per chiedere che i media dessero notizie del movimento. È
una difficoltà imprevista per il carismatico leader. Nelle prossime ore
sono annunciati nuovi cortei dopo quelli attaccati con lacrimogeni e
idranti nella tarda serata di domenica. Per la prima volta un esecutivo
sovranista nel gruppo di Viségrad (Polonia, Cechia, Slovacchia,
Ungheria) e nella Ue in generale affronta simili proteste, che
minacciano di guadagnare ampiezza paragonata da diplomatici e
osservatori a quella dei gialli in Francia.
Ákos Hadházy e la
signora Bendett Szél, entrambi legislatori indipendenti
dell’opposizione, sono stati brutalmente picchiati e buttati fuori
dall’edificio della Magyar Televizíó dove erano entrati pacificamente
per esporre le loro richieste di libera informazione. La signora Szél è
riuscita a documentare tutto in un video girato con lo smartphone mentre
insieme a Hadházy veniva pestata, spintonata ed espulsa. È la prima
volta da quando è stato eletto nell’aprile 2010 (e rieletto poi nel 2014
e quest’anno) che Orbán affronta contestazioni talmente ampie, e
soprattutto trasversali: le forze più eterogenee, da sindacati,
socialisti e liberali, ai giovani alternativi, all’ultradestra di
Jobbik, sfilano da cinque giorni in piazza sventolando bandiere
nazionali contro la legge che aumenta a 400 l’anno il numero di ore
straordinarie permesse, e che secondo il governo favorisce sia le
imprese sia i lavoratori che vogliono guadagnare di più. "Gli eventi di
piazza sono una dimostrazione aggressiva di una piccola minoranza", ha
dichiarato Gergely Gyulas, ministro e tra i principali consiglieri del
premier.
Sono le dimostrazioni più massicce a Budapest da quelle
contro il governo socialista svoltesi nel 2006. Domenica a tarda sera
almeno 15mila persone si sono riunite nella monumentale Piazza degli
eroi marciando poi lungo il lungo, centrale viale Andrássy fino al
Parlamento e affrontando cariche della polizia. Da ieri il nuovo
obiettivo delle dimostrazioni è il centralissimo palazzo della
televisione, accusata di silenzio sulle proteste. I manifestanti
chiedono anche la fine del controllo totale sui media da parte del
governo e della fondazione istituita da oligarchi che controlla 432
testate.