martedì 18 dicembre 2018

Repubblica 18.12.18
Sanità
Il ministero ordina "Medici scrivete in bella grafia"
di Michele Bocci


La calligrafia dei medici fa quasi sempre ammattire.
A tutti è capitato di portare un foglio con sopra strani geroglifici al farmacista e di osservarlo mentre tenta di capirci qualcosa, magari anche cambiando l’angolazione della ricetta.
Sigle, abbreviazioni, numeri e largo uso del corsivo rendono pressoché impossibile l’interpretazione, tanto che ormai la brutta scrittura dei camici bianchi è un fatto acquisito. Un marchio di fabbrica.
Il modo in cui vengono scritte le prescrizioni, però, non è solo una cosa su cui ironizzare, perché ha conseguenze sanitarie. C’è uno studio statunitense che rileva come il 4,7% degli errori medici siano riconducibili all’uso di abbreviazioni difficili da capire.
La cosa è seria e la Direzione generale della programmazione sanitaria del ministero alla Salute ha appena inviato una raccomandazione a tutte le Regioni perché intervengano presso tutti i medici, da quelli ospedalieri a quelli di famiglia e pediatri. "Dovete scrivere meglio": è la sintesi. «Gli errori conseguenti all’uso di abbreviazioni, acronimi, sigle e simboli possono interessare tutte le fasi di gestione del farmaco in ospedale e sul territorio — si legge nel documento — Una brutta grafia, ad esempio, può rendere difficile la comprensione di una prescrizione e causare errori nella dispensazione di una terapia farmacologica».
Consigli per migliorare la situazione? Gli esperti ne fanno diversi, alcuni dei quali sembrerebbero banali.
Intanto «in caso di scrittura a mano è necessario usare lo stampatello». Cosa piuttosto ragionevole. Poi, tra l’altro, si chiede di ridurre al minimo l’uso di abbreviazioni, acronimi, sigle e simboli e comunque di farne un elenco ufficiale, perché ognuno adesso fa quello che gli pare e ogni medico ha un modo suo di esprimersi. Poi ci sono richieste come quella di scrivere per intero il nome dei principi attivi e di usare i numeri arabi anziché quelli romani. Si chiede di «non mettere lo zero dopo la virgola per le dosi espresse da numeri interi». Per colpa di una calligrafia confusa, un 2,0 milligrammi potrebbe facilmente diventare un 20, con conseguenze immaginabili. Sempre riguardo ai numeri, infine, si chiede di mettere il punto prima dei tre zeri delle migliaia. Certo, si taglierebbe la testa al toro con la prescrizione informatizzata, un modo per cancellare definitivamente il mito vero dei medici che scrivono male.
E aiutare i pazienti.